C’è anche il centro direzionale (mai ultimato) di via Zucchetto, di rimpetto al Commissariato di Polizia, tra i beni sequestrati stamattina all’alba nel corso di un’operazione condotta da Polizia e Guardia di Finanza. Lo stabile, ancora allo stato rustico, attribuito all’imprenditore Giuseppe Burgio, 56 anni, ex re della distribuzione alimentare, figura tra i beni sequestrati stamane dalle forze di polizia per un valore di circa nove milioni di euro. Il provvedimento eseguito stamane all’alba tra le province di Agrigento e Caltanissetta, è stato emesso dal Tribunale Misure di Prevenzione, su proposta del questore di Agrigento Rosa Maria Iraci, nei confronti dell’imprenditore. Non solo lo stabile rustico di Gela, che in origine avrebbe dovuto ospitare un piccolo centro commerciale, con negozi e uffici, ma anche diversi beni immobili tra cui l’ex centro commerciale «Le Rondini» di Agrigento, autovetture, conti correnti e gioielli. Alla base del provvedimento “una pericolosità sociale qualificata” riconosciuta al Burgio in quanto “indiziato del reato di intestazione fittizia di beni al fine di agevolare il delitto di riciclaggio” scrivono i giudici. All’ex re dei supermercati è stato imposto anche l’obbligo di soggiorno per tre anni. Sono stati sequestrati nello specifico un appartamento di 12 vani e un altro di 5 vani in via Minerva ad Agrigento; cinque immobili tra Gela, Porto Empedocle, Agrigento e Palermo dal valore superiore a 5 milioni di euro riconducibili alla società Opaf. E ancora 15 autoveicoli per un valore di quasi 200 mila euro, gioielli e preziosi per un valore di oltre 20 mila euro e 11 rapporti bancari per 65 mila euro.