Mazzarino: «sciacalli» in azione, in piena emergenza tentano di danneggiare due pozzi idrici
di Redazione
Gesto di sciacallaggio nella notte ai danni di due pozzi per l’estrazione dell’acqua potabile. Un’azione probabilmente solo dimostrativa che non ha causato danni agli impianti, anche se l’esito limitato del raid non attenua la gravità dell’accaduto. Nel mirino due pozzi, nelle contrae Perne e Mastra, tra Riesi e Mazzarino, individuate dal gestore idrico Caltaqua nel tentativo di tamponare la grave crisi idrica che sta interessando i due comuni. L’incendio sarebbe stato appiccato stoppie e materiale reperito in zona. Un’azione di velata minaccia nei confronti di chi, dal gestore idrico alla Protezione civile regionale, cerca di fronteggiare l’emergenza, tentando di offrire risposte alle pressanti richieste di cittadini e imprese, i quali rivendicano un diritto essenziale: l’acqua dai rubinetti delle abitazioni, le risorse idriche per le aziende.
L’accaduto sarebbe già al vaglio delle massime cariche istituzionali della provincia, Prefettura e magistrati in testa.
I Carabinieri hanno già avviato le indagini, che si stanno svolgendo nel massimo riserbo, nel tentativo di chiarire tutti i contorni della vicenda e risalire agli autori.
È un episodio grave, anche se circoscritto. Poteva andare peggio e il danno poteva essere molto più impattante per l’operatività dei due pozzi.
Segno della tensione che sale attorno alla grave crisi idrica. Si ha infatti la sensazione che in una Sicilia sempre più assetata e serrata nella morsa della crisi, sull’acqua possa rischiare una guerra tra poveri. Ancor prima di una contesa tra campanili, potrebbe sfociare in una guerra tra contrade, se non tra possidenti o detentori di interesse della zona. Tra Riesi e Mazzarino come anche altrove. In un’isola sferzata dal Libeccio, assetata dall’afa feroce. E stretta da mille altre contraddizioni.