Una ragazza molestata sessualmente, il presunto aggressore ora è nelle mani dei Carabinieri, che indagano su questa turpe storia. La giovane donna, ieri sera, intorno alle 23.30 stava rientrando a casa a piedi, quando si è vista parare di fronte un coetaneo – entrambi sono ventenni – di nazionalità romena. L’aggressore le avrebbe detto «Tu adesso resti qua» e con una mano le ha tappato la bocca, mentre con l’altra l’ha avvinghiata, palpeggiandola e tentando di raggiungere le parti intime. La reazione della giovane donna e le urla, seppure sommesse e impedite dall’aggressore, hanno finito per richiamare l’attenzione di un ragazzo, un giovane in auto, che con coraggio è intervenuto, sventando quella che potrebbe essere definita tentata violenza sessuale. Il giovane ha arrestato di colpo l’auto e poi è intervenuto.

Poco dopo, sul posto, sono piombati i carabinieri del Comando Stazione.

Altri investigatori sono giunti dal Reparto Territoriale, agli ordini del tenente colonnello Ivan Boracchia.

Gli atti adesso sono in Procura. La posizione dell’aggressore è al vaglio dei magistrati. Nulla trapela dalle vie ufficiali ma il presunto bruto sarebbe già stato sottoposto a fermo indiziario.

Si tratta di un ragazzo di vent’anni, di origine romena.

La giovane donna è invece una buterese di stimata famiglia.

L’episodio è avvenuto in centro storico.

La comunità locale sotto choc per l’accaduto mossa da sentimenti di amarezza ma anche di rabbia. A quanto pare durante la notte, mentre le indagini erano in corso e il giovane aggressore era in camera di sicurezza, diversi giovani del posto hanno espresso il loro disgusto per l’accaduto, minacciando reazioni.

«Dobbiamo convivere con queste situazioni – dice il vicario, don Aldo Contrafatto, che nel pomeriggio ha riunito il clero per discutere di diversi aspetti legati alla chiesa locale – anche noi abbiamo sentito notizie su questa brutta storia, ci affidiamo alla professionalità degli inquirenti. A Butera vive una consistente comunità di stranieri. La stragrande maggioranza sono operosi e cittadini normali. Qualche mela marcia, però, purtroppo, esiste. Per lo più gente che non lavora, dedita all’alcool. Sono fenomeni che vanno attenzionati».