Niscemi, l’Asp precisa: «Grave anemia riscontrata subito e trattata con professionalità »
di Redazione

«In merito alle dichiarazioni pubbliche relative al caso del paziente ottantenne ricoverato all’ospedale Suor Cecilia Basarocco di Niscemi, è necessario fare chiarezza per evitare la diffusione di informazioni inesatte e ingiustificati allarmismi. Il paziente, giunto per un controllo ematico di routine presso il laboratorio analisi, è stato prontamente segnalato per una grave anemia. Grazie alla professionalità e alla prontezza del personale medico e sanitario, è stato immediatamente avviato il percorso assistenziale previsto, con il trasferimento al pronto soccorso e l’attivazione delle procedure necessarie per la stabilizzazione della sua condizione. Nell’arco di 24 ore sono state somministrate tre unità di sangue e, dopo un attento monitoraggio e un’integrazione mirata di ferro, il paziente è stato dimesso con indicazioni per il follow-up». Lo afferma il dottor Alfonso Cirrone Cipolla, direttore del distretto ospedaliero Area Sud, dopo l’articolo pubblicato da Today24 nell’edizione del 7 marzo 2025 dal titolo: «Niscemi, 8 ore nell’Obi per una trasfusione, il caso riferito da un paziente ottantenne».
Il direttore sanitario sottolinea la prontezza e la professionalità dimostrata dal personale.
«L’intervento – dice Cirrone Cipolla – effettuato dal personale medico e infermieristico dell’ospedale di Niscemi dimostra l’elevata professionalità, dedizione e tempestività con cui vengono gestite situazioni sanitarie anche complesse. È pertanto doveroso respingere qualsiasi accusa di malasanità: la denuncia pubblica avanzata dalla nipote del paziente risulta infondata e, oltre a non rispecchiare la realtà dei fatti, rischia di danneggiare la percezione del servizio sanitario locale, che quotidianamente opera con impegno e serietà al servizio della comunità».
«Si invita quindi – conclude il direttore sanitario – a un senso di responsabilità nella diffusione di informazioni, riconoscendo il valore e la competenza degli operatori sanitari che, nonostante le difficoltà del settore, continuano a garantire cure adeguate ed efficaci».
