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DECEDUTA | I funerali

Niscemi, dolore senza fine per la piccola Aurora. «Vorremmo fosse un brutto sogno»


di Alberto Drago

Niscemi, dolore senza fine per la piccola Aurora. «Vorremmo fosse un brutto sogno»
cronaca
2 Feb 2025

Una piccola bara di colore bianco, portata a spalla. Sopra un cuscino di rose bianche, come il colore degli Angeli. Poi il piccolo feretro, viene deposto al centro del palazzetto dello sport “Pio La Torre”, con attorno un giardino di fiori, come quelli del Paradiso. Un’intera comunità è il lutto per la piccola Aurora Pitino, 9 anni, vittima di un destino assai crudele. Le saracinesche dei negozi abbassate, una folla commossa e sgomenta, si è stretta con un silenzio assordante di grande dolore ai familiari durante la celebrazione dei funerali della piccola Aurora, spirata martedì mattina all’ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela, per un grave trauma cranico riportato nell’incidente stradale autonomo che si è verificato sulla Sp 11 Niscemi – Priolo. La madre, Chiara Nanfaro, 37 anni, alla guida di una Fiat Panda stava accompagnando i suoi tre figli, Aurora, Gaia di 7 anni e Leonardo di 4 anni a scuola, quando l’utilitaria è sbandata in una semicurva e si è schiantata quasi frontalmente contro il muro di cinta di un terreno.

Un terribile impatto che purtroppo ha spezzato la vita della bambina sbalzandola fuori dall’auto e causato gravi politraumi alla madre, ricoverata nel presidio ospedaliero Villa Sophia di Palermo, nonché contusioni al piccolo Leonardo, trasferito al Policlinico di Catania.

La piccola Gaia invece ha riportato lievi ferite ed è stata già dimessa. Duramente provati i familiari della bambina ed il padre Giorgio Pitino, carabiniere in servizio a Gela, ormai senza più lacrime da versare e profondamente segnato da un composto grande dolore nel volto, confortato dalla presenza del comandante provinciale dei carabinieri colonnello Alessandro Mucci, di ufficiali, sottufficiali e colleghi in servizio dell’Arma territoriale di Gela, del locale comando Stazione ed anche delle Associazioni carabinieri di Caltagirone, polizia di Stato di Gela, Misericordia, Anppe, Rangers e scout.

Presenti alle esequie il sindaco Massimiliano Conti ed il presidente del Consiglio comunale Angelo Chessari con le fasce istituzionali, assessori, consiglieri comunali, la senatrice della Repubblica Enza Rando, la polizia municipale, la polizia di Stato del Commissariato della città e la guardia di Finanza di Gela, le insegnanti ed i compagni di classe di quarta elementare della piccola Aurora.

A mamma Chiara che ha chiesto con insistenza di volere parlare al telefonino con i suoi figli, alla presenza di due psicologhe pronte a supportarla nel momento della straziante verità, i familiari hanno avuto il compito ingrato di comunicargli che Aurora era un angioletto volato in Paradiso.
Una tragedia sulla tragedia ed ancora dolore su dolore. Le esequie sono state celebrate dal pastore Rocco La Riva dell’Ekklesia Christian Church di Niscemi, il quale durante l’omelia ha avuto parole di conforto verso i familiari della piccola Aurora: “Aurora ci ha lasciati in modo scioccante, vorremmo che fosse solo un brutto sogno da dimenticare, ma purtroppo questa immane tragedia è una realtà.
Mi soffermo sul suo nome” ha aggiunto, “Aurora, proviene da una radice che si traduce con la parola oro, luminosa, splendente e che brilla.

Continuerà a chiamarsi Aurora e piena di luce anche altrove continuando a vivere tra le braccia di nostro Signore Gesù Cristo, perché è preziosa agli occhi del Signore la morte dei giusti. E chi può essere più giusto, puro e Santo di un bambino”.
Commosso anche il sindaco Massimiliano Conti che ha detto: ”quella della piccola Aurora è stata anche una perdita per tutta la nostra comunità, c’è rabbia per quanto è accaduto, ma dobbiamo fare prendere posto all’amore che i niscemesi non vi faranno mancare.
Ciao piccola Aurora, ti penseremo abbracciando di più i piccoli”.
Aurora è stata ricordata poi da una cugina, da due compagnette di classe con la lettura di letterine commoventi ed anche dal pastore Giuseppe Lo Tito di Comiso.
La professoressa Anna Maria Alesci, dirigente dell’Istituto comprensivo Verga, ha ricordato Aurora come alunna sensibile e con tanta voglia di imparare, volenterosa amante della danza e delle arti.
“A te è stato stroncato ogni sogno”, ha detto, ”ogni aspirazione, ogni progetto di vita futura ed il nostro pensiero oggi e per te, per la tua mamma, tuo papà ed i tuoi fratellini, i quali dovranno trovare la forza di continuare ad andare avanti nel tuo meraviglioso e dolce ricordo.
Ciao Aurora, ti vogliamo bene, un giorno ci ritroveremo tutti a danzare insieme a te in cielo”.
A conclusione delle esequie il feretro bianco di Aurora è stato alzato e salutato fuori tra due ali di folla attanagliata da nodi alla gola e con gli occhi arrosati dalle lacrime con uno scrosciante e triste applauso, un volo di quattro palloncini a forma di cuore con la scritta papà, mamma, Gaia e Leonardo e con un volo di palloncini bianchi lanciati dai suoi compagni di classe con il saluto straziante “Ciao Aurora”.


Alberto Drago
Giornalista pubblicista, niscemese doc, ha lavorato in varie redazioni locali e regionali, contribuendo negli anni Novanta alla nascita di Antenna Sud. Impegnato nel volontariato con l’associazione nazionale Carabinieri. Collabora con il quotidiano La Sicilia. Ha fondato e diretto il periodico “L’Appunto”.