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OPERAIO | Perse la vita

Niscemi, giustizia è fatta 18 anni dopo. I familiari di Blanco saranno finalmente risarciti


di Alberto Drago

Niscemi, giustizia è fatta 18 anni dopo. I familiari di Blanco saranno finalmente risarciti
cronaca
30 Giu 2023

Giustizia è fatta, almeno per le parti civili alle quali viene riconosciuto un risarcimento. Non certo sul piano degli affetti e del dolore legato alla perdita del loro congiunto, Francesco Blanco, giovane carpentiere morto sul lavoro il 13 giugno del 2005. Aveva 24 anni. Quel giorno di 18 anni fa l’operaio edile di Niscemi, dipendente dell’impresa Antonini, perse tragicamente la vita nel suo primo giorno di lavoro, schiacciato da una lastra di cemento armato nel cantiere del «grande raccordo anulare» di Roma. Due responsabili della ditta e due di un’altra azienda, impegnata nell’esecuzione dei lavori, vennero ritenuti responsabili dei reati di omicidio e concorso colposo. L’operaio niscemese infatti, mentre collaborava alla realizzazione di una cunetta nella zona sottostante del cantiere, venne colpito alla testa e con esito fatale dalla caduta dall’alto di un pannello di calcestruzzo che si è staccato dalla zona soprastante a causa dell’urto con un mezzo semovente terna.
Nella sentenza del processo penale di primo grado, i 4 rappresentanti legali delle due ditte edili, erano stati condannati al risarcimento della somma di circa 400 mila euro e alla pena detentiva di un anno e un mese di reclusione (pena sospesa) per due responsabili dell’impresa edile Antonini ed alla reclusione di 8 mesi (pena sospesa) per i due imputati dell’altra ditta.
Responsabilità riconducibili all’interferenza fra lavorazioni diverse che non avrebbero dovuto svolgersi contemporaneamente per prevenire i rischi sia nella zona sottostante che soprastante del cantiere.
La sentenza del processo d’appello, su ricorso dei quattro imputati, ha poi riformato il verdetto di primo grado, disponendo l’assoluzione di due dei quattro imputati per non avere commesso il fatto e con la revoca del risarcimento dei danni, mentre per gli altri due imputati è stata disposta la riduzione della pena ad otto mesi di reclusione con la condizionale e la conferma del risarcimento dei danni.
La Corte di cassazione su ricorso dei due imputati ha poi disposto l’annullamento della sentenza d’Appello senza rinvio ai fini penali, poiché i reati contestati si erano nel frattempo estinti per prescrizione.
La Cassazione ha però rigettato i ricorsi ai fini civili, confermando a carico dei due imputati il risarcimento dei danni civili.
I familiari di Francesco Blanco, difesi in un primo momento da un legale del Foro di Ragusa, vennero indotti a sottoscrivere un accordo transattivo con la controparte che prevedeva una riduzione cospicua del risarcimento a 100 mila Euro.
Risarcimento che rischiava di andare in prescrizione e che i familiari del giovane defunto hanno ottenuto solo dopo avere dato mandato all’avvocato Francesco Spinello di Niscemi, il quale è riuscito a venire in possesso di tutte le sentenze sul caso dei tre gradi di giudizio e soprattutto del documento transattivo. Così, in pool con gli avvocati Arianna Di Francesco e Giovanni Di Martino, difensori di due delle tre sorelle di Francesco Blanco, ha insistito sulla validità del titolo esecutivo e ottenuto dopo 18 anni, dal Tribunale di Gela, la sentenza definitiva emessa il 21 giugno scorso e che ha condannato il rappresentante legale dell’impresa edile Antonini Srl al risarcimento del danno quantificato nell’accordo transattivo nei confronti degli eredi del defunto operaio niscemese.


Alberto Drago
Giornalista pubblicista, niscemese doc, ha lavorato in varie redazioni locali e regionali, contribuendo negli anni Novanta alla nascita di Antenna Sud. Impegnato nel volontariato con l’associazione nazionale Carabinieri. Collabora con il quotidiano La Sicilia. Ha fondato e diretto il periodico “L’Appunto”.