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Niscemi: il virus azzera le attività artistiche e sociali. Il presidente di Amici della Musica: «Viviamo mesi terribili»


di Redazione

Niscemi: il virus azzera le attività artistiche e sociali. Il presidente di Amici della Musica: «Viviamo mesi terribili»
cronaca
30 Ott 2020

L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e l’osservanza delle disposizioni di distanziamento personale nella vita pubblica, il divieto di assembramenti volti a contenere i casi di contagio da Coronavirus, continua a determinare un affievolimento dei ritmi giornalieri della vita pubblica. E ciò per il blocco delle attività sociali, culturali, di processioni religiose e manifestazioni pubbliche e con la conseguenza di rallentamenti, ridimensionamenti e sospensioni delle attività che le associazioni di volontariato e culturali avevano in programma.
«Eravamo a fine febbraio impegnati nella preparazione del Carnevale 2020 – afferma Rosario Monteleone, presidente dell’associazione culturale “Amici della Musica” di cui fa parte il Corpo bandistico della città di Niscemi diretto dal maestro Angelo Iacona – quando dopo esserci visti tutti l’ultima volta per definire la partecipazione del nostro gruppo in maschera alla sfilata di apertura, a causa della pandemia, è accaduto che tutte le nostre attività di musica d’insieme (prove del Corpo bandistico) e le lezioni agli allievi musicisti si sono fermate. Sono mesi terribili quelli che stiamo vivendo, poiché per l’emergenza sanitaria non possiamo esprimere la nostra arte musicale, fiore all’occhiello della nostra città».
«Dopo 8 mesi di assoluto digiuno – aggiunge – speravamo di potere ripartire dalle macerie e con più forza di prima. Ci abbiamo provato a ripartire nel rispetto delle norme igienico sanitarie di prevenzione dal Covid-19 pure con la scuola, quando la ripresa dell’emergenza sanitaria, ci ha ulteriormente bloccati costringendoci ancora allo stop di tutte le nostre attività associative. Quando e come ripartiremo ancora non lo sappiamo. Il Corpo bandistico e l’Orchestra di fiati, sono realtà che devono lavorare almeno due volte a settimana per tenersi in allenamento e pronti a qualsiasi tipo di evento culturale, civile, religioso, festività o Sagre. Tanti dei nostri giovani componenti del Corpo bandistico sono fuori sede perché studiano nelle varie Università italiane, mentre altri sono emigrati per lavoro. Anche il progetto di ricambio generazionale del Corpo bandistico con l’arresto delle nostre attività s è fermato e chi fa parte del nostro vivaio musicale non frequenta più da 10 mesi. Da dove ripartiremo? Chi ci tutela? La nostra categoria è abbandonata perché a stento hanno previsto qualcosa solo per i professionisti e gli agenti dello spettacolo. Sulla carta ci siamo ancora tutti, ma al momento della ripartenza si vedrà quanti componenti della banda musicale e nostri allievi si presenteranno? Ciò che ci da forza”, conclude il presidente Rosario Monteleone,”sono i 34 anni di storia nella nostra città ed i buoni propositi».


Redazione
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