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AMICI DELLA MUSICA | Corpo bandistico

Niscemi: l’emergenza sanitaria ferma le bande musicali. «Momento difficile», e gli strumenti rimangono nelle valigette


di Alberto Drago

Niscemi: l’emergenza sanitaria ferma le bande musicali. «Momento difficile», e gli strumenti rimangono nelle valigette
people
29 Mag 2021

Il Corpo bandistico dell’Associazione culturale “Amici della musica”, presieduto da Rosario Monteleone così come tutte le bande musicali, a causa dell’emergenza sanitaria determinata dal Sars-Cov 2, continua a restare bloccato e inattivo. E con tutte le conseguenze e ripercussioni negative che ciò comporta in ambito sociale, musicale e culturale, soprattutto perché a causa della perdurante inattività dell’associazione, è venuta a mancare negli ultimi sedici mesi di pandemia anche la prospettiva del graduale ricambio generazionale dei componenti del Corpo bandistico. “Le bande musicali da più di un anno e mezzo siamo ferme” afferma Rosario Monteleone,” impossibilitati ad operare e lasciate senza ristori e certezze. L’intero settore dei maestri direttori e di scuola musicale, dei vivai, dei musicisti, dei rivenditori e riparatori, fonici e organizzatori di eventi pubblici e privati è in ginocchio.
E ciò nonostante le bande musicali siano una tradizione nella tradizione e rappresentano l’identità di un popolo, soprattutto nel Sud Italia, accompagnando da secoli riti religiosi e civili e contribuendo a rendere vive usanze e tradizioni antiche e sviluppando allo stesso tempo, innovazione e contaminazione.
Un’arte quella delle bande musicali”, aggiunge il presidente degli Amici della musica, “figlia di uomini lavoratori di buona volontà, che nei secoli scorsi si riunivano tra mille difficoltà per allietare feste o emozionare negli eventi più importanti sia goliardici che luttuosi.
Gli antichi musicanti del nostro paese, contadini, braccianti, artigiani e commercianti suonavano fin da piccoli uno strumento e arrotondavano dentro la banda musicale i loro piccoli guadagni.
Ma nell’ultimo decennio i nostri musicisti hanno operato con spirito di volontariato, poiché le nostre associazioni sono diventate no profit e miniere di cultura musicale, capaci di essere vicine al cuore della gente.
La pandemia, in Sicilia ha così acuito la crisi e le problematiche che di fatto le bande già in tempo “pre-Covid” attraversavano. Da più di sedici mesi non si suona, non si fa concertistica e non si ha accesso ad alcun aiuto o ristoro”, conclude Rosario Monteleone,” e le associazioni sopravviviamo grazie ai sacrifici personali dei musicisti e dei soci, laddove possibile.
La ripresa dell’attività tarda ad arrivare, non ci sono garanzie, c’è solo confusione.
I danni derivati dall’emergenza sanitaria, potrebbero mettere a rischio anche generazioni di allievi, perché viene meno una delle “- mission – principali delle stesse bande che è quella dell’inclusione di giovani nel mondo della musica e nel sociale.
Per tali motivi è necessaria una maggiore attenzione, da parte delle Istituzioni perchè
bisogna ripartire, altrimenti, senza musica moriremo tristi”.


Alberto Drago
Giornalista pubblicista, niscemese doc, ha lavorato in varie redazioni locali e regionali, contribuendo negli anni Novanta alla nascita di Antenna Sud. Impegnato nel volontariato con l’associazione nazionale Carabinieri. Collabora con il quotidiano La Sicilia. Ha fondato e diretto il periodico “L’Appunto”.