Niscemi: «Troppi casi di tumore». Marcello sollecita uno studio serio e approfondito
di Salvatore Federico

Il tumore fa paura a Niscemi. Secondo un’opinione diffusa nella «Capitale del carciofo» l’incidenza di neoplasie nella popolazione è molto alta rispetto alla media nazionale. In merito però non ci sono dati ufficiali (perché mai finora è stato condotto uno studio per accertare l’esistenza o meno di tale poco invidiabile primato). Ma la sensazione è che i cittadini stiano pagando un prezzo molto alto in termini di salute al cosiddetto «male del secolo». Portavoce di questo senso di disagio che serpeggia fra i suoi compaesani è il pensionato Pino Marcello, il quale ritiene che ormai è giunto il momento di vederci chiaro (e di non nascondere la testa sotto la sabbia) su quello che è un comune sentire, in relazione alla frequente notizia di persone che a Niscemi muoiono anzitempo perché stroncate da un male incurabile. Pino Marcello ha deciso di finirla con i mugugni e le lamentele fra amici e di passare all’azione per conoscere la dimensione di un fenomeno che allarma e angoscia. «Ritengo – dice – che la cittadinanza abbia il pieno diritto di conoscere qual è lo stato di salute della collettività». Il problema di una presunta più incisiva diffusione del cancro fra la popolazione è stato posto nel recente passato in occasione delle numerose e spesso affollate manifestazioni contro il Muos, le colossali parabole di trasmissione satellitare che la Marina Militare statunitense ha istallato nella sua base di contrada Ulmo, a pochi chilometri di distanza da centro abitato niscemese. Molti ritengono che le onde elettromagnetiche diffuse dalle antenne del Muos siano responsabili dell’incidenza delle patologie tumorali fra la popolazione. Al campo magnetico del Muos, altri associano anche il mezzo secolo di inquinamento atmosferico e ambientale dovuto al Petrolchimico di Gela. Ma nonostante la presenza dei due “mostri”, Muos e Petrolchimico, presenti nel comprensorio in cui insiste Niscemi, non si è mai pensato di condurre una ricerca seria e documentata sui numerosi casi di cancro che quotidianamente vengono scoperti fra la popolazione del terzo centro più popoloso della provincia nissena. «È giunto il momento – afferma Pino Marcello – di svegliarci dal nostro torpore e di guardare in faccia la realtà. Da anni la nostra cittadina è turbata dal numero spropositato di morti per tumore rispetto al numero della popolazione. Si registrano indici in eccesso per tassi di ospedalizzazione per tumori maligni e malattie del sistema nervoso centrale rispetto alla media della nostra Regione. L’ansia per questo stato di cose è incrementata particolarmente dalla mancanza di dati ufficiali. Pertanto, in base al principio di precauzione, chiederemo che nel nostro Comune sia istituito un pubblico registro delle ospedalizzazioni e dei morti per patologie tumorali». A questo scopo, Pino Marcello sta organizzando un comitato di persone di buona volontà che lo collaborino nella raccolta di firme per presentare la richiesta alle autorità competenti dell’istituzione di un pubblico registro dei tumori.
