Maxi ospedale? Braistorming dice no «Miglioriamo quello attuale e la zona»
di Redazione
Costruire un nuovo ospedale non serve, anzi, sarebbe un disastro. È la presa di posizione del Comitato Gela Brainstorming. «Un disastro – spiega Eugenio Catania di Bs – per la salute dei cittadini di Gela e del suo hinterland, ma anche per l’economia locale in una città, già area di crisi complessa dal 2014. L’operazione più intelligente, arguta e soprattutto di respiro europeo sarebbe invece quella di approfittare dei 280 milioni di euro previsti per il progetto e usarli per restituire dignità sia al Vittorio Emanuele che a tutta l’area di Caposoprano, contemperando tutti gli interessi e le necessità strategiche della Regione e della città. Vicino all’ospedale esiste una grande area archeologica e diverse aree non edificate, l’area archeologica che ospita l’esempio di fortificazione greche di Timoleonte non è agevolmente fruibile. Le attorno potrebbero essere usate per quello. Inoltre, le proprietà pubbliche, provinciali, comunali, regionali e dell’ipab potrebbero essere usate per attuare un modello di rigenerazione urbana che tuteli la sanità, il patrimonio storico archeologico, la vivibilità urbana e persino il miglioramento delle strutture scolastiche. È più produttivo costruire una cattedrale nel deserto a 15 chilometri in mezzo al nulla, tra l’altro in un’area pericolosa per la presenza degli impianti di industriali o seguire gli esempi di rigenerazione urbana sociale messi in campo da città quali Bilbao, Liverpool e Moçâmedes? A voi istituzioni noi cittadini ci rivolgiamo per remare tutti dalla parte dei cittadini per il miglioramento della loro vita e per l’aumento di valore degli asset dello Stato».
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(Nella foto grande, in alto, l’ospedale «Vittorio Emanuele». Sopra, Eugenio Catania, fondatore Gela Brainstorming).