Ponte sullo Stretto, «Se non ora, quando?» Movimento di Unità Siciliana sostiene il mega progetto
di Redazione
«Se non ora…quando? È la domanda che facciamo al governo regionale e ai governatori di Sicilia e Calabria. La domanda la facciamo anche a tutti i Siciliani che hanno creduto e credono che il Ponte sullo Stretto sia un’opera strategica capace di cambiare il volto della Sicilia, farla uscire dall’isolamento infrastrutturale, commerciale ed economico, dalla arretratezza e dall’emarginazione». Lo scrive Salvatore Giunta, consigliere nazionale di Unità siciliana – Le Api.
«Se non ora quando? deve diventare la parola d’ordine dei siciliani, dei calabresi e di tutti gli italiani perché il Ponte non è utile solo alle regioni Sicilia e Calabria, il Ponte è una infrastruttura ormai indispensabile per l’Italia e l’Europa, moderna, innovativa, capace di velocizzare le vie di comunicazione commerciali e i trasporti di viaggiatori e turisti: il Ponte è di tutti. Il governo PD–5 Stelle deve abbandonare i residui schemi ideologici che hanno caratterizzato quegli atteggiamenti ambigui che ancora oggi sono appannaggio di certi esponenti che abbiamo già definito “nemici della Sicilia” e scrivere con orgoglio una pagina che comparirà sul libro della nostra storia».
«Bisogna mettere da parte – argomenta – ogni dubbio legato a questioni di ordine prioritario; non è più concepibile pensare che buche, viadotti e trazzere abbiano la priorità sul Ponte: viabilità interna, sicurezza e infrastrutture piccole e medie, debbono andare in contemporanea con la costruzione del Ponte e dell’alta velocità ferroviaria. Ogni remora deve essere superata senza ulteriori ritardi e rinvii, i cantieri devono essere aperti subito: se non ora, quando? sarà il motto che ci accompagnerà nei prossimi giorni, nei prossimi mesi ma non nei tempi biblici, che ben conosciamo e che hanno caratterizzato la storia infinita del Ponte. Non sarà anche questa volta un sogno, non sarà un castello di sabbia, ma una concreta e reale possibilità di dotare il Sud e la Sicilia di una mega infrastruttura la cui utilità ormai ben pochi mettono in discussione».
«Non si può tornare indietro – scrive – eseguire progetti alternativi farebbe solo perdere ulteriore tempo e danaro. Quello che dobbiamo ricercare è il miglior compromesso tra l’aggiornamento del progetto e la rapidità dell’iter, ricordando sempre la parola d’ordine: Se non ora, quando?».