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AUTISMO | Centro riabilitativo

Riesi: criteri di accesso e organizzazione degli orari, le famiglie si rivolgono alla direzione strategica dell’Asp


di Delfina Butera

Riesi: criteri di accesso e organizzazione degli orari, le famiglie si rivolgono alla direzione strategica dell’Asp
attualità
5 Feb 2021

L’Associazione diversamente abili nisseni (Adan) – Angsa Caltanissetta, appoggia la richiesta delle famiglie che frequentano il centro riabilitativo Eubios di Caltanissetta. La struttura accoglie pazienti affetti da autismo provenienti da Riesi, Sommatino, Mussomeli, Santa Caterina, San Cataldo e da altri centri del comprensorio. L’Adan si è fatta portavoce presso le istituzioni delle condizioni dei ragazzi e delle loro famiglie, inviando una lettera alla direzione strategica dell’Asp, al general manager Alessandro Caltagirone e ai direttori dell’azienda Pietro Genovese (amministrativo e Marcella Santino (sanitario), oltre al responsabile centro autismo del presidio di San Cataldo Michele Lipani e al responsabile del centro Eubios Caltanissetta Giuseppe Amarù. Nella nota l’Adan chiede chiarezza sui criteri di valutazione circa l’accesso al centro degli utenti. E soprattutto di modificare gli orari di accesso dell’utenza che adesso coincidono con quelle di frequenza scolastica.

«Da mesi già – afferma Salvatore Rago, presidente dell’Adan – si tentava una mediazione ma alla fine di punto in bianco con una semplice telefonata fatta alle famiglie, hanno deciso, senza aver tenuto in considerazione elementi importanti come le ore scolastiche dei ragazzi che verranno perse in una fase così importante della loro vita formativa, relativamente alla rinuncia del diritto allo studio nella scuola dell’obbligo, elemento cardine nella valutazione per l’accesso ai centri riabilitativi ed altresì menzionato nell’articolo 14 della convenzione stipulata tra Asp e centro Eubios, con delibera 1774 del 30 ottobre 2019, costringendo i ragazzi a scegliere se frequentare la scuola o fare riabilitazione. Troviamo sempre il paventato bivio che può pregiudicare la formazione dei nostri ragazzi per tutta la vita. Chiediamo pure più considerazione da parte delle istituzioni perché i nostri figli non sono degli oggetti che si possono spostare in base a valutazioni di carattere economico – finanziario ma alla base delle scelte sarebbe opportuno avere più conoscenza della realtà ed agire con criteri oggettivi. Noi tutti auspichiamo che venga rivalutata la decisione presa unilateralmente e di concertare le decisioni prima di essere espresse».


Delfina Butera
Giornalista pubblicista, appassionata e grande lettrice di autori contemporanei, collabora con il quotidiano La Sicilia di Catania. Nel 2007 ha curato l’ufficio stampa dell’assessorato provinciale alla Solidarietà. Ha coordinato un corso di formazione sui temi del giornalismo al Liceo «Vassallo» di Riesi.