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DISAVANZO

Riesi: il Consiglio Comunale dichiara il dissesto finanziario dell’Ente. Chiantia: «Troppo squilibrio tra spese ed entrate»


di Redazione

Riesi: il Consiglio Comunale dichiara il dissesto finanziario dell’Ente. Chiantia: «Troppo squilibrio tra spese ed entrate»
politica
3 Gen 2020

Si chiude con la dichiarazione del dissesto finanziario del Comune il 2019. Il Consiglio Comunale, venerdì sera, ha deliberato il dissesto finanziario dell’Ente.

Dieci i consiglieri di maggioranza che hanno espresso voto favorevole approvando l’atto. L’opposizione, formata dai 5 consiglieri del M5S, si è invece astenuta dalla votazione. Dal rendiconto di gestione 2018 era emerso un disavanzo di amministrazione pari a 1.805.550,32 euro da ripianare in 4 anni e per l’ elaborazione del bilancio di previsione 2019 – 2021 si era rilevato un disequilibrio di 1.600.000 euro.

«Il problema non è il disavanzo ma lo squilibrio tra spese e entrate – ha detto il sindaco Salvatore Chiantia -. Volevamo evitare il dissesto. Come disse il dottor Verde del ministero, la soluzione migliore appariva il contratto di solidarietà non voluto da sindacati e lavoratori. Per i cittadini non cambierà nulla. I commissari gestiranno il debito noi gestiremo l’ordinario. Verrà rimodulata anche la dotazione organica dei dipendenti. Non ci sono debiti fuori bilancio di rilevante entità. Perché siamo arrivati a questa situazione? C’è stato un enorme calo dei trasferimenti di fondi statali e regionali ai Comuni. Non ci sono spese da tagliare in base a quanto comunicato dai dirigenti e previsioni di entrate per bilanciare tale squilibrio strutturale tra costi e spese».

Per l’opposizione invece tale situazione è la conseguenza di scelte e di provvedimenti non adottati dall’Amministrazione per arginare la critica situazione economica e finanziaria dell’Ente. I rappresentanti del M5S Giuseppe Ferro e Rosy Altovino hanno sollecitato il primo cittadino a dimettersi.

«Un anno fa il sindaco parlava di Riesi Comune virtuoso oggi l’Ente è in dissesto finanziario – ha detto il consigliere Ferro -. Da Comune modello a disastrato in 18 mesi. Il dissesto non è riconducibile a fattori esterni ma a una serie di cause. Ci sono stati campanelli d’allarme non presi in considerazione da questa Amministrazione, le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti. Se siamo giunti a ciò probabilmente non sono stati adottati adeguati provvedimenti. La riduzione di trasferimenti statali e regionali non ha toccato solo Riesi ma tanti altri Comuni, non tutti gli enti però sono in dissesto. Non sono state adottate le dovute misure correttive ma scelte che hanno appesantito le spese, come l’istituzione dell’ufficio Staff, mutuo campo sportivo di 80 mila euro all’anno, 7 capi settore. Mutuo e spese effettuati nonostante la criticità finanziaria. Il dissesto verrà pagato dai cittadini ed è la conseguenza di scelte sbagliate scaricate poi sui dipendenti. La invitiamo a dimettersi».

Per il primo cittadino molti Comuni oggi si trovano nella situazione del Comune di Riesi.

«Chi ha coraggio non scappa. È quanto ha detto un ministro del M5S – ha asserito il sindaco Salvatore Chiantia -. Il dissesto non è stato determinato da una cattiva amministrazione, molti Comuni si trovano in questa situazione. Il dissesto lo dichiarano i Comuni che hanno 60 – 70 dipendenti, è semplice aritmetica. Il mutuo per lo stadio lo pagheranno le generazioni future ma i bambini avranno un posto dove praticare sport. Grazie all’ufficio Staff sono arrivati tanti finanziamenti per vari progetti».


Redazione
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