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CORONAVIRUS | Ricorrenza

Riesi ricorda il dottor Giabbarrasi, prima vittima del Covid. A Gela una messa di suffragio per Condorelli


di Redazione

Riesi ricorda il dottor Giabbarrasi, prima vittima del Covid. A Gela una messa di suffragio per Condorelli
attualità
26 Mar 2021

A un anno esatto dalla prematura scomparsa del dottor Calogero Giabbarrarsi, 69 anni di Riesi (nella foto), il primo medico in provincia a perdere la vita a causa del coronavirus, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri ricorda con profonda commozione il collega e rinnova il sentimento di gratitudine a tutti i professionisti della salute impegnati nella ricerca, nella prevenzione, nelle cure e nella campagna vaccinale. «Dall’inizio della pandemia ad oggi 340 medici non sono più tra noi e al servizio delle loro comunità – dice Giovanni D’Ippolito, presidente dell’OMCeO nisseno -. Tra questi vogliamo commemorare il nostro amico e stimato collega Calogero Giabbarrasi, medico di medicina generale che ha mantenuto fede al giuramento di Ippocrate finché ha potuto, mettendosi a disposizione dei propri pazienti e di chi soffre. Sentiamo il dovere di unirci ai familiari nel commosso ricordo di un apprezzato medico fedele e sensibile ai suoi valori, che ha lasciato un vuoto affettivo e professionale».

«Purtroppo quest’anno la nostra professione è stata tra quelle che ha pagato un prezzo altissimo. Molti colleghi e operatori sanitari sono rimasti vittime durante lo svolgimento della professione e per tutelare l’imprescindibile diritto alla salute, anche se le vaccinazioni hanno rallentato il tasso di mortalità tra coloro i quali sono ancora in prima linea e che il nostro Presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel rendere omaggio anche alla memoria di chi non c’è più, ha giustamente definito ‘gli operatori del bene’», aggiunge D’Ippolito.

Nel giorno dell’anniversario, l’OMCeO di Caltanissetta, insieme al Comune di Riesi, aveva programmato una cerimonia in memoria di Giabbarrasi. L’evento, per effetto delle restrizioni previste dalla normativa anti Covid, è stato rimandato.

Il nome del medico Calogero Giabbarrasi è tra quelli scolpiti sulla lapide del sacrario commemorativo dei camici bianchi scoperta nella sede dell’OMCeO di Palermo lo scorso 20 febbraio, in occasione della prima “Giornata nazionale del Personale sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e del volontariato”. Un ricordo del medico di base di Riesi è presente anche nel memoriale pubblicato sul sito web della FNOMCeO in cui sono riportati i nomi di tutti i medici italiani scomparsi.

A Riesi la commozione e il ricordo sono stati espressi da numerosi cittadini sui social.

Tra questi Fulvio Drogo, responsabile del servizio di Igiene pubblica al poliambulatorio di Riesi. «La memoria – scrive – non si spegne. A distanza di un anno rimane immutata la profonda stima per il collega Calogero Giabbarrasi e l’immutato affetto per l’amico Lillo. Un sentito abbraccio alla famiglia».

Anche Gela ha ricordato la prima vittima Covid con una nota del Comune.

«Ricorre oggi l’anniversario – si legge – la prima vittima gelese del Covid-19. Orazio Condorelli, 47enne operaio metalmeccanico, deceduto in Lombardia, dove si trovava per lavoro, il 25 marzo 2020.
Da allora le vittime gelesi hanno superato quota 60, e sono senz’altro di più se si contano tutti i concittadini che hanno perso la battaglia contro lo spietato virus in diverse parti dell’Italia e del mondo. Ai familiari di quanti sono stati colpiti da questa immane tragedia va l’affetto e la vicinanza dell’amministrazione comunale, ma oggi, in particolare, ci si stringe alla famiglia Condorelli, alla moglie Concetta e ai figli Emanuele e Gloria. Una Santa Messa in suffraggio è stata celebrata ieri mattina nella chiesa Sant’Agostino, e il vicesindaco Terenziano Di Stefano ha voluto portare l’abbraccio della pubblica amministrazione.

Ricorre oggi l’anniversario della morte della prima vittima gelese del Covid-19. Orazio Condorelli, 47enne operaio metalmeccanico, è deceduto in Lombardia, dove si trovava per lavoro, il 25 marzo 2020, strappato alla vita in totale solitudine mentre tutta Italia cercava di capire cosa stesse succedendo.
Da allora le vittime gelesi hanno superato quota 60, e sono senz’altro di più se si contano tutti i concittadini che hanno perso la battaglia contro lo spietato virus in diverse parti dell’Italia e del mondo. Ai familiari di quanti sono stati colpiti da questa immane tragedia va l’affetto e la vicinanza dell’amministrazione comunale, ma oggi, in particolare, ci si stringe alla famiglia Condorelli, alla moglie Concetta e ai figli Emanuele e Gloria.
Una Santa Messa in suffraggio è stata celebrata questa mattina nella chiesa Sant’Agostino, e il vicesindaco Terenziano Di Stefano ha voluto portare l’abbraccio della pubblica amministrazione.


Redazione
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