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EROE | Viale don Bosco

Riesi ricorda l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Scoperta lapide in memoria di Gaetano Butera


di Redazione

Riesi ricorda l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Scoperta lapide in memoria di Gaetano Butera
news
24 Mar 2025

Riesi ha ricordato stamattina il concittadino e martire Gaetano Butera, medaglio d’oro al Valor Militare con la scopertura di una targa commemorativa in viale Don Bosco presso il Centro Polivalente. Oggi ricorre l’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine con 335 vittime. Uno di essi fu proprio Gaetano Butera, di Giuseppe e Maria D’Amico Maria, nato a Riesi l’11 settembre 1924.

«È doveroso – si legge in una nota dell’amministrazione comunale, che ha promosso l’iniziativa – onorare la memoria degli eroi che hanno combattuto contro in nazifascismo, sacrificando la loro vita e che hanno liberato il nostro paese dall’oppressione dei diabolici crimini e dal regime fascista. La libertà e la democrazia l’abbiamo ereditata grazie al loro sacrificio, le generazioni future non devono dimenticare gli eroi partigiani». Gaetano Butera, da ragazzo aveva cominciato a fare l’artigiano decoratore. Chiamato alle armi ha dovuto lasciare la Sicilia. Entrò subito nell’organizzazione partigiana Comando 8° zona, quartieri: Quadraro, Centocelle, Torre Angela e Torre Spaccata. Dopo numerose incursioni contro i nazifascisti, il gruppo era stato incaricato di eseguire il rischioso compito del sabotaggio, all’aeroporto di Ciampino, sulla linea ferroviaria Roma-Formia. Il 15 febbraio 1944, su segnalazione di un delatore, essi furono sorpresi dalle SS e tratti in arresto e condotti in via Tasso da dove furono torturati, nell’organigramma del comando tedesco facevano parte il Tenente colonnello Hébert Kappler, il capitano Erick Priebke. 

A seguito dell’attentato in via Rasella a Roma, compiuto il 23 marzo del ’44, organizzato dai partigiani contro i tedeschi, con la morte di 33 militari delle truppe naziste, i tedeschi dietro ordine diretto di Hitler, applicano alla lettera il principio di fucilare 10 ostaggi italiani per ogni tedesco ucciso. Vengono per errore inseriti 5 nomi in più alla lista. Si scelsero i nomi, in meno di 24 ore, tra i carcerati del Regina Coeli e di e via Tasso, presero altri 50 nominativi tra i civili. Furono barbaramente assassinati 335 innocenti che nulla avevano a che fare con l’attentato di via Rasella, senza prove e senza processo. Il luogo dell’esecuzione fu scelto le Cave che si trovano sul viale Ardeatina, avvenne in maniera veloce e precisa con un solo colpo alla nuca. Gli ostaggi erano stati tutti legati per le mani dietro le spalle.

«Così è stato ucciso – conclude la nota – il nostro eroe Gaetano Butera, non aveva ancora vent’anni».


Redazione
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