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DIOCESI | Piazza Armerina

Sacerdote agli arresti domiciliari, accusato di atti sessuali nei confronti di minorenni


di Redazione

27 Apr 2021

La Polizia di Stato ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un sacerdote della diocesi di Piazza Armerina, don Giuseppe Rugolo, accusato di aver commesso violenza sessuale e atti sessuali con minori, quando era ancora seminarista e anche dopo l’ordinazione sacerdotale.

Il provvedimento è stato disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Enna su richiesta del Procuratore della Repubblica, Massimo Palmeri e dei Sostituti Procuratori, Stefania Leonte e Orazio Longo. Reati aggravati dal fatto di essere stati consumati in danno di minori a lui affidati per ragioni di istruzione e educazione alla religione cattolica. Lo scorso mese di dicembre un giovane ha chiesto aiuto agli agenti della Squadra Mobile denunciando le violenze subite da un seminarista (poi ordinato sacerdote), educatore di un’associazione cattolica. Gli investigatori, ascoltati i gravissimi fatti denunciati dal ragazzo, hanno immediatamente avvisato la Procura che ha coordinato le indagini.

Il giovane ha raccontato ogni dettaglio circa gli atti subiti tra il 2009 e il 2013, ovvero da quando aveva appena compiuto 16 anni e fino ai 20. I pubblici ministeri hanno delegato ogni attività investigativa alla Squadra Mobile ennese che ha curato l’espletamento delle attività tecniche, esaminando altresì decine di persone informate sui fatti, molte delle quali hanno fornito elementi di riscontro a quanto denunciato dalla vittima. Molte delle persone a conoscenza dei fatti da anni non vivono più a Enna per motivi di studio o di lavoro e, pertanto, è stata richiesta la collaborazione delle Squadre Mobili di varie Questure d’Italia. Oltre alle intercettazioni e alle tecniche investigative di tipo tradizionale, gli agenti di polizia hanno effettuato perquisizioni domiciliari accertamenti informatici, utili per ricercare elementi di prova. Grazie al prezioso lavoro della Polizia Postale, i contenuti dei numerosi supporti di memoria, computer e telefono cellulare, sono stati sequestrati, duplicati da un consulente tecnico nominato dalla Procura della Repubblica e analizzati dalla Squadra Mobile di Enna. Nel corso delle indagini sono emersi ulteriori reati commessi ai danni di altri due minori, nei confronti dei quali l’indagato ha svolto ruolo di guida spirituale.                    

Il sacerdote, dopo ai rilievi foto dattiloscopici eseguiti nel laboratorio di polizia scientifica della questura è stato accompagnato nell’abitazione dove rimarrà agli arresti domiciliari fino a nuova disposizione dell’autorità giudiziaria.  

In mattinata il vescovo, Rosario Gisana, ha rilasciato una dichiarazione attraverso il sito della Diocesi.

«Ho appreso – dice monsignor Gisana – dalla nota stampa congiunta della questura e procura della Repubblica, la notizia della restrizione agli arresti domiciliari del sacerdote Giuseppe Rugolo appartenente a questa Diocesi di Piazza Armerina. Le accuse contestategli, se accertate, sono certamente un fatto grave, sia sotto l’aspetto penale che morale. Esprimo la mia vicinanza alla comunità ecclesiale di Enna, tenendo conto che vicende come questa creano comprensibile turbamento nella comunità dei credenti. Per questa ragione fin da subito ho prestato la mia totale disponibilità agli organi inquirenti ed ho avviato gli accertamenti in mio potere a garanzia della massima trasparenza possibile. Alle presunte vittime assicuro la mia preghiera confidando che l’opera della Magistratura saprà fare luce al più presto sulla verità dei fatti».


Redazione
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