logo TODAY 24 Gela
CORONAVIRUS | La precisazione

Gela, Santa Barbara Hospital: «Nessun dipendente positivo. Paziente sospetta gestita seguendo rigidi protocolli»


di Redazione

Gela, Santa Barbara Hospital: «Nessun dipendente positivo. Paziente sospetta gestita seguendo rigidi protocolli»
cronaca
19 Apr 2020

«Nell’ambito del programma di screening previsto dalla Regione, la Direzione Sanitaria di questo ospedale applica un protocollo che prevede il test sierologico per tutto il personale della struttura, da effettuarsi ogni 15 giorni. A tutela della tranquillità di tutti, comunichiamo che il primo test è stato effettuato e nessuno dei nostri operatori è risultato positivo». Lo scrive la direzione del Santa Barbara Hospital in una nota di ulteriore precisazione al caso della paziente ricoverata il 16 aprile scorso e risultata positiva al test rapido per il Covid 19, poi «smentito» dal tampone eseguito in ospedale.

Today24, pur non avendo nulla da precisare, in quanto non ha mai messo in discussione le procedure eseguite dai due ospedali, sia il Santa Barbara Hospital che il Vittorio Emanuele, tuttavia, per spirito di mera informazione, riporta quanto riportato nella nota di chiarimento.

«In merito alle notizie circolate sul sospetto caso di Covid 19 nella nostra struttura, riteniamo doverose alcune precisazioni per fare luce sulla vicenda. Come già comunicato la paziente è arrivata al Vittorio Emanuele per un forte mal di pancia e, una volta trasferita al Santabarbara, è stata sottoposta al test sierologico rapido.

Perché i medici dell’ospedale Santabarbara decidono di effettuare il test sierologico sulla paziente?

La Regione Siciliana, in vista delle misure di allentamento del contagio previste dal Governo, il 16 aprile ha disposto la possibilità, per le strutture sanitarie private, di effettuare i test sierologici sui propri pazienti, nell’ambito dello screening epidemiologico sul Covid-19.

Le strutture private, infatti, non sono autorizzate a eseguire il tampone faringeo, ma sono autorizzate dalla Regione ad eseguire il test sierologico rapido.

Pertanto di fronte ad un caso giudicato sospetto i medici del Santabarbara hanno semplicemente messo in atto, con solerzia, le procedure di screening consigliate dal Comitato tecnico-scientifico della Regione Sicilia, utilizzando, peraltro, una tipologia di test altamente affidabile.

Quale esito ha dato il test?
Il test effettuato sulla donna è risultato positivo per gli anticorpi IgM e negativo per gli anticorpi IgG.

Che cosa significa?
Ciò si verifica quando il soggetto è entrato in contatto con un virus della famiglia coronavirus: non necessariamente il covid-19, ma certamente un coronavirus».

Al fine di non allarmare i lettori teniamo a precisare che alla famiglia dei coronavirus appartengono virus gravi come il Sars1, il Covid 19 (o Sars 2) ma anche più banali infezioni di comune influenza.

Detto questo, torniamo alla precisazione del Santa Barbara Hospital.

«A questo – aggiunge l’azienda ospedaliera – bisogna aggiungere che il test ha una specificità per il Covid-19 che va dall’86% al 95%. La specificità è la capacità di non scambiare il virus che stiamo cercando con altri virus. In sostanza, se il test sierologico rapido è stato eseguito per “cercare” il Covid-19, e gli anticorpi Igm sono positivi, è molto alta la probabilità che il coronavirus con cui il soggetto è entrato in contatto sia proprio il Covid-19.

Ed è questo il caso della paziente.

Solo il doppio tampone faringeo può confermare che si tratti o meno di Covid-19. La donna, rimandata al Vittorio Emanuele, è stata sottoposta al primo tampone, risultato negativo. Nei prossimi giorni sarà sottoposta al secondo.

Augurandoci che l’esito clinico sia favorevole e che la paziente si rimetta in breve tempo, teniamo a rassicurare tutti sull’efficienza e la corretta attuazione dei protocolli nella gestione dell’emergenza sanitaria in corso».


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.