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Settantenne salvato da bravi medici e cure tempestive. Caso di buona sanità tra gli ospedali di Gela e Niscemi


di Alberto Drago

Settantenne salvato da bravi medici e cure tempestive. Caso di buona sanità tra gli ospedali di Gela e Niscemi
attualità
19 Mag 2025

Non è sempre malasanità negli ospedali, casi che purtroppo accadono, ma il più delle volte è buona sanità. Specialmente quando a testimoniarlo per esperienza diretta e con senso di gratitudine verso il personale medico, infermieristico e oss sono gli stessi pazienti. Un caso di buona sanità infatti si è verificato prima all’ospedale di Niscemi per il tempestivo intervento di soccorso e poi all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela dove un paziente settantenne di Niscemi di cui per rispetto della privacy non rendiamo noti i suoi dati anagrafici, è stato trasferito e trattato clinicamente per una grave infezione polmonare causata da un virus e caratterizzata da perdita di sangue dal naso e dalla bocca.
L’uomo infatti è arrivato qualche mese fa al pronto soccorso del «Suor Cecilia Basarocco» con un’emorragia polmonare in corso. Una dottoressa, medico di turno, e alcuni infermieri, hanno subito tamponato l’emorragia e lo hanno sottoposto a Tac, in seguito alla quale è stato subito trasferito al pronto soccorso del «Vittorio Emanuele» di Gela.
«Qui – racconta il settantenne commosso e attribuendo la sua salvezza da uomo di fede prima al Signore e poi alle cure dei medici, degli infermieri ed alle attenzioni del personale Oss dell’Ospedale di Gela – dopo una seconda crisi polmonare notturna, sono stato trasferito nell’unità di Medicina Generale, dove al quarto giorno, avendo avuto un’altra crisi emorragica, sono stato sottoposto a un intervento provvidenziale e rapidissimo da parte di una dottoressa che mi ha aspirato con un sondino un coagulo di sangue e sottoposto a un massaggio cardiaco per un collasso. Sono stato così trasferito per una settimana nell’unità di Rianimazione dove sono stato intubato e sedato. Ed è stato proprio quando mi sono svegliato che ho avuto modo di constatare verso di me e gli altri ammalati ricoverati in Rianimazione la professionalità e l’amore dei medici, degli infermieri e del personale oss così come nell’Unità di Medicina dove ho trascorso altri 15 giorni in serenità e armonia costantemente controllato tanto quanto gli altri ammalati, dai medici, dagli infermieri e dal personale sanitario».

Medici e infermieri dell’unità di Pronto Soccorso, Medicina Generale e Rianimazione e dei colleghi del «Basarocco» sono nei pensieri e nell’affetto del settantenne e dei suoi familiari.

«Ci tenevo – conclude – a dare questa mia testimonianza sugli ospedali di Niscemi e Gela e ai quali auspico che vengano potenziati di personale, dotati di apparecchiature diagnostiche che mancano, affinché i medici, gli infermieri e chi preposto all’assistenza possano esprimere ancora di più le loro professionalità e la grande umanità che li contraddistinguono».


Alberto Drago
Giornalista pubblicista, niscemese doc, ha lavorato in varie redazioni locali e regionali, contribuendo negli anni Novanta alla nascita di Antenna Sud. Impegnato nel volontariato con l’associazione nazionale Carabinieri. Collabora con il quotidiano La Sicilia. Ha fondato e diretto il periodico “L’Appunto”.