Sommatino, Diventerà Bellissima critica l’intesa tra Lega e Pd sull’elezione del presidente. «Chiamiamolo pure… inciucio»
di Delfina Butera

«Il gruppo Consiliare di Diventerà Bellissima, sempre più deciso a continuare all’opposizione, nel ruolo di controllo e vigilanza sull’attività dell’amministrazione, si augura che questa elezione possa essere l’ultimo teatrino di una politica di scarso spessore che, nei tre anni di sindacatura Carbone, ha visto protagonista, per una serie di eventi impensabili e assurdi, l’assise consiliare di Sommatino». Dura presa di posizione dei consiglieri Mariangela Castellano e Filippo Cianci dopo l’elezione, venerdì sera, di Giuseppe Cigna alla carica di presidente del consiglio comunale. Il neo presidente, con 6 preferenze, era risultato il primo degli eletti davanti alla stessa Castellano (4 voti); due le schede bianche.
Gli esponenti di Diventerà Bellissima non lesinano critiche ai comportamenti e agli eventi che hanno caratterizzato gli ultimi tre anni:
«Scioglimento del consiglio comunale – scrivono – e suo reintegro a seguito di ricorso al Tar dei consiglieri di opposizione (oggi scesi a patti) e che ha visto costituito in giudizio il Comune di Sommatino per la difesa dell’onorabilità; dimissioni di tre consiglieri comunali: presidente del consiglio, capogruppo e vicecapogruppo della lista del sindaco “Il Paese che Sarà”; fuoriuscita di consiglieri comunali dalla stessa lista con approdo a formazioni politiche di centrodestra in opposizione al sindaco; illegittima elezione di un nuovo presidente del consiglio e sua decadenza decretata dal Tar e dal Cga».
«L’elezione del presidente Cigna – scrivono – avvenuta senza il supporto di Udc e Diventerà Bellissima, desta scalpore non soltanto per le contrapposte posizioni politiche di Lega e Pd ma anche perché il neo eletto presidente poteva contare sui voti di tutta l’opposizione formata da ben otto consiglieri. Il gruppo consiliare di Diventerà Bellissima, prima che gli inciuci prendessero il sopravvento, infatti, è sempre stata al fianco del dottor Cigna, anche nel ricorso presentato al Tar per far decretare l’illegittima elezione a presidente del consiglio del dottor Scarlata».
I due esponenti di Diventerà Bellissima parlano di «politica poco edificante» che «da un lato mette in mostra un sindaco, componente della segreteria regionale del Pd, che ha avuto la capacità di portare allo sfacelo il gruppo che l’aveva sostenuta e, oggi, disposto a scendere a “patti” con parte dell’opposizione di matrice leghista per evitare una mozione di sfiducia; dall’altra mette in mostra un presidente del consiglio, candidato sindaco della lista uscita sconfitta alle elezioni che, come tale, massima espressione dell’opposizione, che per essere eletto fa ricorso ai voti del partito del sindaco in nome del bene comune».
La sindaca – scrivono ancora – adesso dichiara di riconoscere al consiglio comunale la funzione di garante per la sua attività amministrativa nel solco del principio di leale collaborazione. Troppo tardi. Già sin dalla candidatura a sindaco si dovrebbe avere consapevolezza e rispetto dei compiti e dei ruoli di ciascun soggetto, ma i fatti di questi tre anni smentiscono fortemente il sindaco poiché non ha mai riconosciuto e rispettato la funzione di controllo e di garante del consiglio comunale e non ha mai posto in essere una leale collaborazione.
