Esattamente due mesi fa, 63 giorni indietro con il calendario, l’Asp 2 iniziava un’operazione trasparenza sul nuovo coronavirus. Erano i giorni del terrore, del lockdown, appena imposto, dei primi «positivi» al SarsCov2 alias Covid 19. Da quel giorno di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Il tenore delle comunicazioni è diverso, l’allarme sociale sembra scemare. Eppure l’ultimo positivo in provincia risale appena a 48 ore fa, il virus è ancora tra noi. I guariti crescono giorno dopo giorno. Oggi, l’Asp, nel consueto bollettino, ne ha comunicati nove: 3 a Niscemi, 2 a Caltanissetta, uno per comune a Gela, Mussomeli, San Cataldo e Santa Caterina Villarmosa. E a due mesi esatti o poco più dall’inizio dell’emergenza proviamo a fare un primo bilancio nei primi quattro comuni della provincia: Gela, Caltanissetta, Niscemi e San Cataldo. Lo facciamo aiutandoci con la tabella grafica, realizzata sui dati diramati questa sera, aggiornati al 15 maggio 2020. A pagare il prezzo più alto il termini di vite umane è stata l’area Nord: 6 morti nel capoluogo, 3 a San Cataldo. Una vittima a Riesi, Mussomeli e Serradifalco. Anche Gela ha pianto i suoi morti da coronavirus, tre, ma erano tutti lavoratori residenti nel Nord. Caltanissetta è il comune con il maggiore numero di casi totali: 71 da inizio epidemia; seguono San Cataldo 30, Gela 19, Serradifalco 13, Mussomeli 12 e Niscemi 10. Sempre nel capoluogo c’è il maggior numero di positivi ancora attivi in quarantena domiciliare: 19; segue San Cataldo 8; Mussomeli 5; Gela 4; Delia e Niscemi con 3 Casi; 2 Serradifalco. Finora i casi totali di SarsCov2 sono stati 169 ai quali si aggiungono 13 pazienti di fuori provincia, gestiti però dall’Asp2 che ha curato complessivamente 183 pazienti.