Droni ricognitori «predator» Northrop Grumman RQ-4A sono operativi dalla base Nato di Sigonella per missioni operative sui cieli dell’Europa dell’Est per fornire dati certi sulla zona teatro di guerra fra truppe russe e ucraine. La prima missione di sorveglianza è partita ieri dalla base di Sigonella mentre nelle prossime ore sono previsti altri decolli. Timori e preoccupazioni sono stati espressi da più parti in Sicilia. Il sindaco di Lentini, comune nel quale ricade la base aerea che ospita reparti dell’aviazione italiana e statunitense, ha riferito di essere in contatto con i vertici della catena di comando Usa, in primo luogo con il comandante in capo, colonnello Hooward Lee Rivera. Da quanto riportato stamane dal quotidiano La Sicilia la base non sarebbe ancora in allarme anche se gli scenari di guerra a cui l’Europa sta assistendo in queste ore e il decollo di velivoli ricognitori dalla base siciliana, alimentano legittimi timori nella popolazione. Ruolo strategico nella ricognizione e controllo delle forze aeree e navali Nato, per lo più americane, è la stazione radio di contrada Ulmo, una delle più grandi e importanti del continente, che sorge a pochi chilometri dall’abitato. Qui dal 1994 sono in esercizio le 47 antenne Nrft per il controllo delle unità navali, in particolare i sommergibili di ultima generazione, mentre dal 2016 è in funzione la stazione Muos con le tre gigantesche parabole ad altissima frequenza.

Timori e perplessità nei giorni scorsi, alla vigilia della crisi russo-ucraina erano state espresse dal Movimento No Mus, che da anni sollecita la smilitarizzazione dell’isola.

«Chiediamo – dicono i No Muos – la totale smilitarizzazione dell’isola e in generale il disarmo dei territori vocati alla pace. La nostra è una pedina importante nello scacchiere militare mondiale poiché proiettata, malgrado l’avversa volontaria dei suoi abitanti, sempre più verso conflitti vicini e lontani».

No Muos che negli anni scorsi avevano condotto una mobilitazione generale contro l’installazione delle antenne, ritenendole un rischio per la popolazione di Niscemi e del suo circondario, anche per via di possibili rischi legati all’esposizione dei forti campi elettromagnetici.

Nella foto in alto un drone ricognitore Northrop Grumman RQ-4A in volo.