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COVID-19 | Insulti violenti ai giornalisti

Gela: sassi e petardi contro i poliziotti, trenta facinorosi rovinano tutto. Commercianti abbandonano la piazza


di Redazione

Gela: sassi e petardi contro i poliziotti, trenta facinorosi rovinano tutto. Commercianti abbandonano la piazza
cronaca
29 Ott 2020

Piazza Umberto, dieci minuti dopo la mezzanotte. L’ultimo «cellulare» del Reparto Mobile sgombra il campo seguito da altri due furgoni, uno della Polizia, l’altro del XII Reggimento Carabinieri Sicilia. E mentre agenti e militari sganciano le chiusure dei loro elmetti e tirano una boccata di ossigeno, la piazza è un tappeto di vetri rotti, fumogeni e sassi. Doveva essere la manifestazione dei ristoratori in braghe per il coprifuoco, delle palestre chiuse. Sul finire si è, purtroppo, trasformata nella protesta dei facinorosi: «Carabinieri M.», «Poliziotti B.» urlavano gli incappucciati, ignorando le lacrime versate poco prima davanti alle telecamere dai tanti commercianti perché «questo Dpcm ci sta togliendo il pane» per dirla con le parole di Antonio Scialfa, uno che dall’oggi al domani ha dovuto chiudere la palestra, frutto di 35 anni di lavoro, senza sapere cosa riserva il domani a lui e alla sua famiglia.

Non c’erano i rappresentanti delle associazioni dei commercianti. La manifestazione era spontanea, non autorizzata, e le forze di polizia avrebbero sconsigliato loro di essere presenti anche se a titolo personale si sono visti il presidente di Casartigiani, Antonio Ruvio, Confesercenti, Rocco Pardo e il segretario provinciale dell’Ugl, Andrea Alario.

Commercianti preoccupati, il futuro è nebuloso. Ristori, aiuti, forse chissà. «Le uniche certezze sono le bollette da pagare» dicono molti di loro.

Come Ezio Gnoffo, titolare di una rosticceria. Da marzo a oggi lui come tanti suoi colleghi non conta i polli allo spiedo e le tante preparazioni finite nel cassonetto perché invenduti. E quando la ripresa si era finalmente toccata ecco che il virus alza di nuovo la testa e mette in ginocchio un intero Paese. E si chiede, «ma tutto questo è giusto?» Facce scure, le loro, che si tingono di rosso – rabbia quando un paio di «Cobas-negazionisti» prendono la parola contro i giornalisti («assassini, terroristi»), la mascherina e il Covid che non esiste o quasi.

Insomma, la manifestazione dei commercianti, in circa mezz’ora si trasforma nel campionario di accuse a politici, forze dell’ordine e giornalisti. Conte, Musumeci e soprattutto l’amministrazione comunale e il sindaco, Lucio Greco, oggetto di varie “salve” di epiteti poco affettuosi. Proviamo a chiedere quali siano le competenze e le eventuali colpe di un ente locale in questa baraonda di leggi e Dpcm, nessuno sa risponderci.

La Polizia “sapeva” quale piega potesse prendere la manifestazione. Per questo, fin dall’inizio, ha disposto un muro di uomini, scudi e sfollagente sia sul lato sud del corso (nei pressi di via Cadorna), dove si sono schierati gli uomini della «Celere», che sul fronte opposto, lato chiesa Madre, dove è stato schierato un drappello di Carabinieri in assetto anti sommossa. Altri militari del Reparto Territoriale di Gela si sono posizionati nei pressi dell’abitazione del sindaco, temendo una protesta se non un tentativo di assalto.

Assalto che per fortuna non c’è mai stato.

Tentativi di sfondare il cordone di sicurezza, invece, ce ne sono stati diversi. Mai però, grazie alla professionalità di agenti, carabinieri e anche finanzieri impiegati sul campo, si è arrivati allo scontro fisico tra forza pubblica e facinorosi. Perché, al di là dei toni della protesta e delle parole di troppo dette da qualcuno, non un solo manifestante aveva intenzioni ostili.

A gettare la maschera, dopo circa un’ora, sono stati invece una trentina di facinorosi, tutti in tuta, cappuccio e mascherina scura.

Le prime mosse intorno alle 22.45, quando la protesta dei commercianti iniziava a scemare e la piazza a svuotarsi. Gli incappucciati, per lo più giovanissimi, si sono materializzati con i loro bengala e fumogeni. Urlando versacci e frasi offensive verso le forze dell’ordine.

Agli agenti è bastato mostrare i manganelli a distanza per intimorirli. Poi però alcuni di loro hanno tentato di sfondare con un lancio di bottiglie dalla via Morso, a lato della chiesa Madre. Altri hanno aggirato la piazza cercando di farsi strada da via Caronda, ma un «cellulare» della polizia ha coperto subito il varco, mentre gli uomini a piedi si sono disposti a scudo.

Dopo le 23, scattato il «coprifuoco» regionale, la forza pubblica ha rotto gli indugi.

I tre autoblindo si sono animati di colpo, balzando sulla piazza a tutta velocità, con al seguito i «celerini», che hanno sorpreso un gruppo di incappucciati all’angolo tra via Navarra e via Aretusa, disperdendoli. Da lì, poco prima, era iniziato un intenso lancio di petardi e sassi all’indirizzo delle forze dell’ordine.

Se il primo carosello delle autoblindo era riuscito a neutralizzare una parte di facinorosi il resto della cricca è stato sorpreso da una carica, stavolta a piedi, condotta da una decina di agenti agli ordini del Primo Dirigente, Tito Cicero, che ha coordinato tutti i servizi di ordine pubblico, e del Commissario capo Liborio Insinga, entrambi funzionari del locale Commissariato di Polizia. A quel punto il grosso dei manifestanti ha battuto in ritirata sul corso, verso la chiesa del Santissimo Rosario.

Gli ultimi manifestanti venivano infine allontanati mentre stazionavano ben oltre l’orario del «coprifuoco» all’angolo della piazza, all’altezza del bar Monte Bianco.

Durante l’intera manifestazione gli agenti della Uigos (Ufficio investigazioni generali) del Commissariato hanno filmato ogni azione dei facinorosi, immortalando volti, pur coperti da mascherine e cappucci, e targhe di auto e scooter sospetti.

Tutto il materiale verrà sbobinato e controllato nelle prossime ore. I responsabili rischiano pesanti imputazioni penali. Otto persone, al termine della protesta, stazionavano all’angolo di via Bresmes. Sono stati bloccati e identificati.

Nelle prossime ore gli agenti verificheranno se hanno fatto parte o meno dell’ala violenta che ha ieri sera ha rovinato una manifestazione pacifica.


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.