Niscemi: «Santa Maria», l’ultima canzone di Ferranti parla di amore, emigrazione e crisi economica
di Alberto Drago

«Santa Maria» è il titolo di una canzone in dialetto niscemese, musicata e cantata con la chitarra da Salvatore Ferranti, in arte “Totò Battisti”, il quale ha trasformato in brano musicale il testo di una poesia in vernacolo scritta dal professor Gaetano Groi dedicata al fenomeno dell’emigrazione. Da sempre una piaga sociale del Sud l’emigrazione, sin dagli anni 50, che è ripresa nuovamente negli anni 90 e che si è acuita ancora di più con l’entrata in vigore dell’Euro. La crisi economica e la mancanza di prospettive occupazionali, hanno così determinato anche in città il fenomeno dello spopolamento perché tanti giovani e persone di mezza età, hanno lasciato le loro famiglie per andare a lavorare nel nord Italia e all’estero.
«Ti salutu Roccu, ti salutu Tanu, salutimi a Peppi e Turi». È questa la prima strofa del brano intitolato “Santa Maria”, l’antica e originaria denominazione di Niscemi, perché città devota alla Madonna del bosco.
«Parti cuntenti – continua il testo del brano – ri lu so paisi n’cerca ri furtuna e amuri. Ti salutu patri, ti saluti matri, ti salutu Turi, ti salutu Tanu e salutatimi a Cicciu, Roccu e Santa Maria».
Una lontananza quella dell’emigrazione spesso anche di natura coniugale oltre che familiare che come è accaduto a qualcuno, può rivelarsi anche fatale per la continuità di un rapporto matrimoniale. Un’altra piaga nella piaga a cui il testo della canzone fa anche riferimento: «Parti ccu gioia, curaggiu e amuri è rriva stancu dda mmenzu a tanti facci novi, nun trova cchiu li vecchi amici, nun trova cchiu ccu cu parrari, nun trova cchiu l’amuri veru ri li so cari, ma trova na nova fiamma ccu tanti rossi e sciuri a lu sbucciari».
Il brano è disponibile su You Tube: https://youtu.be/UR_P55olV2I .
Salvatore Ferranti ha musicato e cantato a marzo con la chitarra sia in dialetto niscemese che in lingua italiana e con il testo scritto sempre dal prof. Gaetano Groi, un altro brano intitolato “A Pandemia”.
Una canzone nata da momenti di sconforto e grande preoccupazione vissuti a causa della pandemia.
