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AMBIENTE | Indagini

Gela: inquinamento acque e terreni, la procura sequestra Syndial Sicilia. Eni: «Abbiamo operato rispettando la legge»


di Redazione

Gela: inquinamento acque e terreni, la procura sequestra Syndial Sicilia. Eni: «Abbiamo operato rispettando la legge»
cronaca
12 Ott 2021

La Procura di Gela ha sequestrato la società Syndial Sicilia, ora Eni Rewinds Spa, ramo aziendale della Raffineria Eni che si occupa di bonifiche. Secondo le indagini tecniche svolte dai consulenti dei pubblici ministeri non sarebbe stato rispettato il piano del ministero dell’Ambiente in merito alla bonifica delle acque di falda. Dagli accertamenti sono risultate alte concentrazioni di manganese, idrocarburi e mercurio nelle acque che poi finiscono in mare o nei terreni.

Disposto il sequestro preventivo anche delle aree dello stabilimento destinate all’attuazione della bonifica. Il gip del tribunale di Gela ha disposto la nomina di un amministratore giudiziario che dovrà provvedere all’esecuzione delle bonifiche. L’attività investigativa è stata eseguita dai militari della Capitaneria di Porto e dagli agenti del Commissariato di Polizia di Gela su delega dell’ufficio inquirente, guidato dal procuratore Fernando Asaro.

In mattinata un portavoce dell’azienda è intervenuto sulla vicenda.

«Eni prende atto dei provvedimenti adottati dall’autorità giudiziaria – afferma – rispetto all’impianto Taf a Gela. La società, riservandosi ogni opportuna valutazione in sede processuale, conferma di avere sempre operato nel rispetto dei requisiti di legge e ribadisce che continuerà a interloquire con la magistratura assicurando la massima cooperazione».


Redazione
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