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Butera: il «carrello sospeso» per la spesa di chi… non può. Quando la solidarietà è più forte della difficoltà


di Redazione

Butera: il «carrello sospeso» per la spesa di chi… non può. Quando la solidarietà è più forte della difficoltà
attualità
30 Mar 2020

«Butera, una Città che riesce ad emozionare anche nei momenti di maggiore sconforto. In un periodo terribile, come quello che ognuno di noi sta attraversando, si riesce ancora ad aprire il cuore ed ascoltare la voce di chi ha bisogno». L’iniziativa gira sui social e racconta di un’idea di «carrello della spesa… sospeso», come il caffé di Napoli, messo a disposizione di chi non può. «Pochi giorni fa è stata accolta, con gran favore, l’idea di posizionare dei carrelli della spesa davanti i vari supermercati. Ognuno può lasciare all’interno ciò che vuole ed i titolari delle attività commerciali potranno consegnare i prodotti al Sindaco, alle Chiese, alla Protezione Civile, i quali provvederanno alla distribuzione presso le famiglie meno abbienti. Ma stamane, un cartello affisso presso un condominio buterese (in cui abita anche l’amica Catena Accardi) citava testualmente: “Chi può lasci, chi non può prenda”. Pochissime parole dall’enorme significato; poco più giù una cesta contenente beni di prima necessità. In tal senso, occorre ribadire, ricordare e ringraziare quanti in questo periodo si stanno spendendo per il prossimo. I due banchi alimentari presenti in Città – gestiti dai Rocco Messina e Andrea Labbate, i quali ringrazio di cuore – stanno lavorando incessantemente ed è opportuno ricordare che, oltre le famiglie censite, chiunque ne avesse necessità può contattare i servizi sociali del Comune, i Parroci e i summenzionati signori Messina e Labbate.
Infine, le istituzioni della Città non sono barricate in casa, come qualcuno vorrebbe far credere! Si sta continuando a lavorare con i mezzi che la tecnologia mette a disposizione e determinate frasi, molto suggestive, pronunciate dai vari quisque de populo (come ad esempio “chi stanu fannu”, “sapiddru se stanu iutannu a qualcunu”, “miegghiu ca mi staiu mutu”) non possono essere accettate in un momento di sconforto come questo in cui ci sono cittadini che soffrono realmente. Non occorre urlare ai quattro venti se, come ed a chi viene fatto del bene. Per grazia divina la nostra comunità conta pochi solipsisti, i quali, in un momento di rabbia e sconforto sociale, potrebbero fortemente danneggiare la nostra comunità. Di certo, posso affermare pubblicamente, che chiunque ne avesse bisogno trova una porta spalancata sia rivolgendosi a me che a qualsiasi altro amministratore. Per concludere, soprattutto per evitare “attacchi alla Bastiglia”, è opportuno sottolineare che i 400 milioni di euro stanziati dal Governo per i Comuni non sono altro che l’anticipo del 66% del fondo di solidarietà che i comuni avrebbero dovuto ricevere a Maggio. I circa 41.000 euro destinati al Comune di Butera potranno essere utilizzati in due modi: o attraverso dei buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari presso una serie di esercizi commerciali contenuti in un elenco oppure per comprare direttamente generi alimentari e prodotti di prima necessità. Sul valore dei buoni spesa è ancora in corso tra i tecnici dell’Anci la definizione dei criteri che dovranno poi definire sia l’importo sia la quantità assegnabile ad ogni nucleo familiare. A distribuire i pacchi spesa, saranno invece i volontari appartenenti al terzo settore. Restiamo uniti!». Il post è di Calogero Ferreri. E racconta uno spaccato di solidarietà che ci fa piacere condividere sul giornale.


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Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.