Decreto legge, 14 giorni tra zona rossa e arancione. Ecco cosa potremo (e non potremo fare) nel lungo ponte natalizio
di Redazione

Signor Conte, ma si poteva essere un po’ più semplici? Se lo saranno chiesto diversi milioni di italiani, questa sera, al di qua del televisore. Disposti a subire le nuove restrizioni in vista del Natale, ma che si sarebbero risparmiati il mal di testa causato dal labirinto di divieti e deroghe. Proviamo a sintetizzare e semplificare. L’Italia passa a un lockdown quasi completo a partire dalla mezzanotte e un secondo di mercoledì, ovvero, dal 24 dicembre e lo rimarrà sino al 6 gennaio. Zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, quindi, dieci giorni, ovvero 24, 25, 26, 27, 31, I Gennaio, 2, 3, 5 e 6. E quattro in zona arancione: 28, 29 e 30 dicembre, 4 gennaio.
La forma scelta dal Governo non è più quella del Dpcm ma del decreto legge.
Ci saranno alcune concessioni rispetto al passato. Si potrà, ad esempio, uscire da Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti, ma senza allontanarsi più di 30 chilometri dal luogo di domicilio. Non ci si potrà recare nei capoluoghi di provincia, anche se si trovano entro un raggio di 30 chilometri. Questo per evitare il rischio di assembramenti nelle città.
Un’altra deroga consente, anche nei giorni di divieto, di andare a trovare i congiunti. Sarà consentito lo spostamento verso le abitazioni private nel limite di due persone per ogni abitazione, ulteriori ai conviventi. Quindi, ad esempio, una visita di parenti o amici. Nel calcolo non figureranno i ragazzi al di sotto dei 14 anni e le persone con disabilità.
Nei 10 giorni di zona rossa saranno chiusi tutti i negozi, ad eccezione di supermercati, punti vendita di generi alimentari e di necessità, mentre bar e ristoranti potranno essere aperti fino alle 22 solo ed esclusivamente per l’asporto, mentre non vi sono restrizioni per le consegne a domicilio.
Restano aperte, inoltre, edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri, mentre è vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute, che dovrà essere comunque giustificato con l’autocertificazione.
Quanto alla deroga delle visite (massimo due persone, come descritto precedentemente) ci si potrò spostare una sola volta al giorno ed entro le 22, ora in cui scatta comunque il coprifuoco sino alle 5 del mattino successivo. Vietati, per tutti, invece, gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro.
Nei quattro giorni in feriali, invece, l’Italia sarà considerata zona arancione. Saranno vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro. All’interno del proprio comune, invece, si potrà circolare senza bisogno di autocertificazione.
In questi giorni, inoltre, è confermato sempre il coprifuoco: dalle 22 alle ore 5 del mattino, quindi, non si potrà circolare salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. I ristoranti restano chiusi al pubblico con la possibilità di aprire fino alle 22 solo ed esclusivamente per l’asporto, mentre non vi sono restrizioni per le consegne a domicilio. Tutti gli altri negozi, invece, potranno riaprire le saracinesche fino alle 21.
