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Eracleonte? No, Era… una fake news. Il professor Mulè smonta la falsa poesia. E ne rintraccia anche l’autore


di Redazione

Eracleonte? No, Era… una fake news. Il professor Mulè smonta la falsa poesia. E ne rintraccia anche l’autore
attualità
10 Apr 2020

Qualche settimana fa, da un gruppo di amici di WhatsApp via telefonino, mi è arrivato un messaggio su cui si leggeva una poesia il cui testo veniva attribuito a tale Eracleonte di Gela del 233 a.C., personaggio che personalmente non avevo mai sentito in quarant’anni di interesse per le patrie memorie, ma ciò ci poteva anche stare. Poco interessato come sempre quando arrivano questi messaggi, nemmeno lessi quella poesia, però, mi colpì l’anno di riferimento al personaggio che ritenni essere un errore, non poteva essere il 233 a.C. riferito a Gela, perchè in tale anno la città non esisteva più, dopo la sua distruzione definitiva del 282 a.C. ad opera del tiranno di Akràgas Finzia e dei mercenari Mamertini. Certamente quindi un errore, forse l’anno che si voleva scrivere era il 383 a.C. Finì tutto lì. Quando poi successivamente mi cominciarono ad arrivare altri messaggi che riportavano sempre la poesia riferendosi ancora a Eracleonte mi sono preso la briga di capire il senso di questa “stranezza” sia del personaggio, diventato già virale, che si scriveva essere di Gela, sia dell’autore del messaggio che non compariva mai e di cui nemmeno i latori dei messaggi sapevano nulla.

Ricordo che passai quasi un’intera serata a fare ricerche per trovare la soluzione a tali interrogativi che mi ero posto. Era diventata una sfida! E così utilizzando un cospicuo numero di parole chiave su diversi motori di ricerca, quello di Google in particolare, sono riuscito a vederci chiaro e capire, meglio tardi che mai, che il messaggio era una bufala o meglio, per utilizzare un linguaggio tecnico, una fake news. Adesso mi sembra giusto dare ai lettori il resoconto di tali ricerche che ho avuto cura di passare a tutti gli amici che mi avevano mandato il messaggio su WhatsApp, ma anche di postarlo su Facebook assieme ad una serie di immagini di libri antichi ritrovati sul web. Nell’immediatezza della ricerca la prima cosa che feci fu quella di cercare il personaggio Eracleonte, anche con l’H iniziale, consultando il Lessico Universale Treccani, sia il cartaceo, che quando l’acquistai a rate mi costò un sacco di soldi, sia quello digitale. Trovai Eracleo, Eraclio, Eraclito, nove diversi personaggi col nome di Eraclide e persino Heracleum che mi sembrava un personaggio ma che si riferiva a un genere di pianta. Niente da fare, eppure tale lessico è il vangelo del sapere.

Passai quindi al computer utilizzando wikipedia, ma anche qui niente. Prova e riprova con diverse parole chiave dopo un po’ sono riuscito a trovare finalmente il nome, diventato famigerato per me, di Eracleonte. E dove? In un sito che metteva in vendita libri antichi, tutti opera di tale Giovan Battista Caruso, uno scrittore siciliano di Polizzi Generosa vissuto a cavallo del 1600 e 1700. Sui diversi libri del 1716, del 1737, del 1740 e del 1742 consultati via web, compare nell’indice un Eracleonte “a pag. 179”, ma senza nessun riferimento a Gela. Al numero della suddetta pagina, finalmente si legge di questo personaggio: un vescovo eretico cristiano condannato alla scomunica durante il primo concilio vescovile in Sicilia, avvenuto durante di papato di Alessandro I, tra il 105 ed il 116 d.C., notizie per me nuove, ma utili perché già smontavano la bufala dell’anno suddetto riferito a Gela.

Ma andiamo adesso alla poesia. Nel leggerla, stavolta attentamente e con una certa riserva, mi parse subito strana la tipologia dei, chiamiamoli, versi che mal si adattavano a un testo e a un modo di scrivere in antico. Eppoi era troppo contestualizzato, come se fosse stato scritto a proposito della situazione che sta accadendo ai nostri giorni. Per fare l’avvocato del diavolo mi sforzai di pensare a una coincidenza, ma la scartai subito anche se nel testo compariva il termine “Antesterie”, antiche feste greche in onore di Dionisio, messo apposta per rendere la stessa poesia più credibile e antica. Tra il fatto che questo personaggio non avesse niente a che fare con Gela e la poesia che era al di fuori della metrica classica e dei canoni antichi tradizionali, arrivai così alla conclusione che si trattava di uno scherzo fatto da qualche buontempone, quindi una bufala vera e propria che, però, ha fatto abbondantemente il giro del web anche perché incredibilmente fu proposta e recitata inaspettatamente dal governatore veneto Zaia in diretta Tv. Ed è stato grazie a lui che si è avuto il massimo della pubblicizzazione.    A quel punto mi rimaneva un’ultima ricerca da fare, quella di rintracciare l’autore della bufala.  E, pertanto, utilizzando un vecchio sistema ai tempi di quand’ero docente per scoprire nelle ricerche degli alunni se i loro testi erano scopiazzati dal web, introdussi nel motore di ricerca parte del testo della, chiamiamola, poesia. Comparve immediatamente il sito “Palermo felicissima” con il titolo “Piacere, mi chiamo Eracleonte. Di Marcello Troisi” (http://www.palermofelicissima.it/2020/04/01/piacere-mi-chiamo-eracleonte-di-marcello-troisi/). Figlio di buona madre…

Recuperai tutti gli amici che su WhatsApp mi avevano mandato il messaggio restituendogli una descrizione dettagliata, assieme alle immagini di diversi libri antichi di cui sopra, di come e perché si fosse trattato di una fake news. Stessa descrizione la postai su Face book nella mattinata del 2 di aprile accompagnata successivamente dall’immagine di un busto marmoreo di Zeus che deformai per l’occasione, aggiungendo una scritta ironica e ilare a caratteri cubitali: “MI RIVELO SONO ERACLEONTE DI GELA SUL PONTE POI SONO ANDATO IN PIEMONTE DA ALLORA SONO CLEONTE. Il resto lo fece a livello nazionale ”striscia la notizia”, quattro giorni dopo, parlando del personaggio e sfottendo peraltro il governatore Zaia che aveva recitato in diretta TV la poesia di questo  famigerato, se pur inesistente, Eracleonte di Gela. Di tutto ciò che cosa rimane? Tutto sommato inaspettatamente è girato il nome di Gela e stavolta non per fatti di cronaca nera. Ci sta bene così!!  [di Nuccio Mule]

LA POESIA BUFALA

E’ iniziata l’aria tiepida

e dovremo restare nelle case

per le Antesterie

le feste dei fiori

in onore a Dioniso

Non usciremo

non festeggeremo

bensì mangeremo e dormiremo

e berremo il dolce vino

perché dobbiamo combattere

Le nostre città lontane

ornamento della terra asiatica

hanno portato qui a Gela

gente del nostro popolo

un tempo orgoglioso

Queste genti ci hanno donato

un male nell’aria

che respiriamo se siamo loro vicini

il male ci tocca e resta con noi

e da noi passa ai nostri parenti

Il tempo trascorrerà

e sarà il nostro alleato

il tempo ci aiuterà

a guardare senza velocità

il quotidiano trascorrere del giorno

Siamo forti e abbiamo sconfitto molti popoli

e costruito grandi città

aspettiamo che questo male muoia

restiamo nelle case

e tutti insieme vinciamo


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.