Gela: cinque scosse in 10 giorni, tutte di lieve entità . L’esperto: «La scienza ci aiuta ma è impossibile prevederle»
di Redazione

In questi giorni abbiamo provato a leggere in maniera più approfondita i dati registrati dalla capillare e sofisticata rete sismografica dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia. Abbiamo provato a tracciare un cerchio del diametro di 120 chilometri con Gela al centro. Quindi, nel raggio di 60 chilometri dalla città del Golfo, abbiamo scoperto che sono state cinque le scosse registrare dagli strumenti, tutte inavvertibili, tranne una. Da questo raggio esce sono una scossa, registrata nel mare Ionio Meridionale, a lardo di Siracusa. Inoltre sfugge da questo cerchio l’intensa attività registrata in queste settimane nei paesi alle pendici dell’Etna. Diverse decine di scosse, da Ragalna a Bronte, da Zafferana alla costa Catanese.
Torniamo all’attività che ci ha riguardato più da vicino.
La prima delle cinque scosse risale alle ore 17 del 16 dicembre, l’ultima è stata registrata ieri pomeriggio. Vediamole tutte:
- localizzata a nord di Pozzallo: magnitudo 1.6, profondità 27 chilometri, distanza da Gela 59 chilometri – Ore 17 del 16 dicembre;
- localizzata a Vittoria, in zona Borgo Fenicio: magnitudo 4.4, profondità 30 chilometri, distanza da Gela 21 chilometri – Ore 21.27 del 22 dicembre;
- localizzata ad Acate: magnitudo 1.6, profondità 23 chilometri, distanza da Gela 16 chilometri – Ore 00.37 del 23 dicembre;
- localizzata nella costa a largo di Macconi: magnitudo 1.4, profondità 26 chilometri, distanza da Gela 16 chilometri – Ore 1.39 del 23 dicembre;
- localizzata a largo di Scoglitti / Santa Croce: magnitudo 1.6, profondità 26 chilometri, distanza da Gela 30 chilometri – Ore 13.45 del 25 dicembre.
In neretto abbiamo riportato i dati della scossa del 22 dicembre alle 21.27, quella che ci ha spaventato. E non poco. Essa è stata preceduta da un lieve terremoto, nel cuore del Val di Noto (area di cui anche Gela fa parte), e poi è stata seguita da tre scosse di lieve entità, concentrate tra Acate e Scoglitti.
Riportiamo questo dati solo a scopo informativo e statistico poiché non c’è e non può esserci alcuna possibilità di previsione delle attività sismiche.
Tutte le bufale che abbiamo letto nei commenti, un po’ ovunque, o nel passaparola, sono smentite dalla Scienza.
Riportiamo, per tranquillizzare la popolazione, le parole dell’esperto al quale ci siamo rivolti in quei giorni, ovvero, il dottor Giuseppe Collura, presidente dei Geologi siciliani.
«I terremoti – di ha spiegato l’esperto – non si possono prevedere. Oggi, grazie alla scienza e alla tecnologia, possiamo indicare le aree in cui l’attività sismica può verificarsi. Possiamo sapere il dove ma non il quando. Può accadere che a una scossa di terremoto, come quella dell’altra sera, nel può seguire una dopo tre minuti. O trecento anni».
