Gela, «senza stipendio da tre mesi». Lavoratori Irmes davanti ai tornelli
di Redazione

Senza stipendio da tre mesi e con una grande incognita sul loro futuro, circa quaranta lavoratori della Irmes, stamane, hanno manifestato davanti ai tornelli del petrolchimico, ottenendo la solidarietà delle maestranze. Alla fine, nel piazzale della fabbrica, c’erano alcune centinaia di operai, dai quali è partito un segnale forte di attenzione. La Ires, azienda di Gela, opera nel comparto metalmeccanico ed elettrostrumentale.
«I dipendenti chiedono il versamento delle spettanze maturate – afferma Gianfranco Di Caro, segretario della Fiom Cgil – che ammontano a tre mensilità di stipendio. Inoltre chiedono di sapere quando potranno tornare a lavorare».
Il versamento del salario arretrato è però una condizione alla ripresa del lavoro. Una posizione condivisa dal sindacato.
«Dietro queste rivendicazioni – dice Di Caro – ci sono bisogni, necessità, la dignità dei lavoratori. I quali hanno casa, famiglia, mutuo e bollette da pagare».
I sindacati hanno sollecitato l’avvio di una trattativa dal prefetto.
In passato ci sono state interlocuzioni con Sicindustria, senza che però al dialogo abbiano fatto seguito i fatti.

Tra le ipotesi ventilate nell’ambiente ci sarebbe quella di un assorbimento dei quaranta lavoratori che transiterebbero dall’attuale Irmes, alla Telelettra, azienda dello stesso gruppo.
Nessuno, però, si sarebbe fatto avanti. Non sanno se saranno riammessi, non hanno notizie neppure sull’esito del contratto aziendale, scaduto in aprile: se vi siano i margini di una prosecuzione. Il loro futuro è sospeso.
«È una fase complessa – afferma Di Caro – dove l’unica certezza è una sorta di limbo nel quale sono confinati da questa difficile situazione».
