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GUERRE | Le 301 vittime

Niscemi: inaugurato il monumento ai caduti. Le toccanti note del Silenzio, poi la scopertura dell’opera


di Alberto Drago

Niscemi: inaugurato il monumento ai caduti. Le toccanti note del Silenzio, poi la scopertura dell’opera
attualità
13 Dic 2020

Sono 301 i soldati niscemesi caduti in combattimento nelle due guerre mondiali, in memoria dei quali, ieri mattina è stato inaugurato a piazza Martiri di Nassiriya un monumento che ne onora la memoria.
Un’opera che progettata gratuitamente dal geometra Giuseppe Reina e dall’architetto Roberto Palumbo in sintonia con la ripartizione urbanistica del Comune di Niscemi diretta dall’architetto Pino Cincotta, è stata realizzata su proposta dell’Associazione nazionale bersaglieri di Niscemi di cui è presidente il luogotenente Salvatore Sentina con una raccolta fondi e con la collaborazione dell’Amministrazione comunale, la quale in rappresentanza del Comune di Niscemi, ha concesso l’autorizzazione per adeguare una struttura in marmo travertino già esistente a piazza Martiri di Nassiriya a monumento dei caduti.
Presenti alla cerimonia d’inaugurazione che si è svolta nel rispetto delle norme anticovid di distanziamento sociale, il sindaco Massimiliano Conti, l’assessore alla cultura Davide D’erba, il vicesindaco delegato alla legalità Pietro Stimolo, il presidente del Consiglio comunale Fabio Bennici, il vescovo della Diocesi di Piazza Armerina mons. Rosario Gisana, il vicario foraneo don Giuseppe Cafà, il vice prefetto di Caltanissetta Fabio Malerba, il Maggiore Cristiano Bonanno del Genio militare di Palermo, il tenente Alessandro Centrella, vicecomandante del gruppo della Guardia di Finanza di Gela, il tenente colonnello Ivan Boracchia, comandante dei reparto territoriale dei carabinieri di Gela, il Maresciallo Lorenzo Maggestino del Comando stazione dei carabinieri, il dirigente del Commissariato di polizia Alessandro D’Arrigo, rappresentanze delle associazioni nazionali Carabinieri, Bersaglieri, Polizia penitenziaria, Rangers International, Circolo medaglia d’oro «Enrico Franco», le sezioni di Gela e Caltanissetta dell’Istituto del nastro azzurro tra combattenti decorati al valor militare e il Lions Club.

Il monumento in onore dei 301 soldati di Niscemi caduti e dispersi nei due conflitti mondiali (217 nella prima guerra mondiale ed 84 nella seconda), i cui nomi e cognomi sono incisi posteriormente e lateralmente nelle lapidi dello stesso, avvolto da una grandissima bandiera tricolore, è stato scoperto con l’esecuzione delle note dell’Inno di Mameli, con le commoventi note del Silenzio eseguite da un trombettiere della fanfara dei bersaglieri e con un momento di preghiera e la benedizione presieduta dal vescovo, Rosario Gisana.
Nella lapide del frontespizio del monumento, posto al centro di 4 colonnine a forma di bomba di aereo e collegate da una ringhiera in ferro battuto a forma di onde, simbolo delle tre forze armate dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, ci sono i loghi dall’associazione nazionale bersaglieri della città e del Comune di Niscemi e la scritta: «Ai nostri concittadini caduti di tutte le guerre per tenerne sempre vivo il ricordo, l’Amministrazione comunale pose».
Nella parte superiore del monumento sono collocate una sfera, un elmetto, una croce cristiana in ferro battuto ed un pennone portabandiera.
«È un momento importante – ha detto il vescovo, durante la cerimonia – perché ricorda i cittadini di Niscemi che hanno dato la vita per la Patria e che ci aiuta a valorizzare di più quello che con il tempo abbiamo perduto, ovvero il senso della Patria. Fa effetto anche la collocazione di questo monumento in una piazza che è intitolata ad un altro gruppo di persone che hanno dato la vita per la Patria, ovvero i Martiri di Nassiriya».
«Oggi la città – dice l’assessore D’Erba – si impreziosisce non tanto di un nuovo monumento, ma dell’alto valore che ha lo stesso. Un atto doveroso nei confronti dei nostri concittadini caduti nelle due guerre mondiali».
Il vicesindaco Stimolo ha puntualizzato che l’amministrazione comunale ha subito accolto l’appello dell’associazione nazionale Bersaglieri per far sì che il monumento diventasse più un sacrario dove custodire la memoria dei 301 valorosi soldati niscemesi, giovani di 20 anni che partiti in guerra non sono più tornati.
«Oggi pertanto – dice Stimolo – abbiamo chiuso un debito morale nei confronti di questi nostri concittadini che meritano di essere ricordati non solo nelle loro famiglie ma anche da tutta la comunità».
«Questa – dice il sindaco Conti – è una piazza dall’alto valore simbolico per Niscemi, per la presenza del comando stazione dei Carabinieri, della Casa di ospitalità per gli anziani, dell’ospedale, del palazzetto dello sport, del museo civico e anche del centro scout dell’Agesci Cutruneo-Montalto. Un luogo che adesso si impreziosisce anche di questo monumento nel quale sventola la bandiera tricolore e dove sono incisi i nomi dei nostri 301 soldati caduti, la cui memoria arricchisce questa piazza, luogo anche di un parco giochi per bambini e l’intera comunità».
Sono anche intervenuti per valorizzare la realizzazione del monumento e la memoria dei caduti il capitano Salvatore Tosto presidente regionale dell’Associazione nazionale bersaglieri, il tenente Giuseppe Morselli, della federazione provinciale Nastro azzurro e il vice prefetto Fabio Malerba.
Il luogotenente Sentina, presidente dell’associazione nazionale Bersaglieri di Niscemi, ha ringraziato le autorità civili, militari religiose e le associazioni dei combattenti, d’Arma e di volontariato intervenute.

«Quello di oggi – dice – è un momento storico per la città che viene impreziosita di un monumento che ricorda i nostri 301 eroi caduti nelle due guerre mondiali e verso i per avere sacrificato le loro vite per la Patria.
Questo monumento deve essere per tutta la comunità niscemese un simbolo di unione, del passato che ci fa guardare con speranza al futuro all’insegna della pace e del benessere per tutti i popoli della terra».


Alberto Drago
Giornalista pubblicista, niscemese doc, ha lavorato in varie redazioni locali e regionali, contribuendo negli anni Novanta alla nascita di Antenna Sud. Impegnato nel volontariato con l’associazione nazionale Carabinieri. Collabora con il quotidiano La Sicilia. Ha fondato e diretto il periodico “L’Appunto”.