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Niscemi, lacrime per la piccola Aurora. Il sindaco annuncia il lutto cittadino: «Una comunità sconvolta dal dolore»


di Alberto Drago

Niscemi, lacrime per la piccola Aurora. Il sindaco annuncia il lutto cittadino: «Una comunità sconvolta dal dolore»
cronaca
29 Gen 2025

È una città atterrita quella che si è svegliata all’indomani dell’incubo: una bambina che tra qualche mese avrebbe festeggiato felice i suoi 10 anni non c’è più, la madre è ricoverata a Palermo, in condizioni critiche. Due fratellini in ospedale. E un’intera comunità sfiancata dal dolore. Aurora Pitino è spirata in un giorno grigio e crudele. Stava andando a scuola, in auto, con mamma. Ma i compagnetti non la vedranno mai arrivare. Su quella strada, la Sp11, innocua all’apparenza ma già lastricata di dolore, ha trovato la morte. Un’altra terribile tragedia nel solito “tratto maledetto”. Aurora frequentava la quarta classe della Primaria, nel plesso «Pirandello». I medici dell’ospedale «Vittorio Emanuele» di Gela, dove è stata trasportata in ambulanza dopo l’impatto, hanno fatto il possibile per stabilizzarla e strapparla alla morte. Ma la piccola purtroppo è spirata poco dopo, l’emorragia cerebrale causata dall’impatto non le ha lasciato scampo.

Nell’urto è stata sbalzata fuori dalla Fiat «Panda» sulla quale viaggiava. A bordo della piccola auto di colore blu era diretta in centro. Alla guida, c’era la madre, Chiara Nanfaro, di 37 anni, ora in gravi condizioni. L’utilitaria ha sbandato mentre affrontava una semicurva – sembra per l’asfalto reso viscido dall’umidità – ha invaso la corsia di marcia opposta ed è finita contro un muro di cinta di un terreno.
L’auto e carambolata poi nuovamente sulla corsia di destra e si è fermata, evitando l’impatto con altri veicoli in transito nel senso di marcia opposto.
A bordo dell’utilitaria viaggiavano nel sedile posteriore altri due figli della donna, Gaia di 7 anni e Leonardo di 4 anni, i quali sono rimasti contusi.
La donna, residente nella zona periferica della città, compagna di vita di un carabiniere, Giorgio Pitino, in servizio a Gela, stava accompagnando i sui tre figli a scuola.
Sembra che dopo l’incidente, malgrado i traumi e con grave affanno respiratorio, sia riuscita a scendere dall’auto e tirare fuori dal sedile posteriore dell’utilitaria i due figli più piccoli, accasciandosi poi stremata a terra.
A prestare i primi soccorsi, sono stati alcuni residenti della zona e automobilisti di passaggio, fra cui un infermiere. La madre, politraumatizzata, è stata trasferita ieri sera in elicottero a Palermo in un centro sanitario più attrezzato. La procura di Gela ha aperto un fascicolo sull’accaduto, disponendo il sequestro del corpo della piccola Aurora e dell’autovettura incidentata. Sull’accaduto indagano gli agenti del commissariato di polizia di Niscemi, agli ordini del vicequestore, Giovanni Minardi.
In ospedale ieri sono arrivati numerosi colleghi del padre della bambina deceduta. Tra loro il colonnello Alessandro Mucci, comandante provinciale dell’Arma, il tenente colonnello Marco Montemagno, comandante del Reparto territoriale e il cappellano militare don Salvatore Falzone. Presenti anche il sindaco, Massimiliano Conti il vicesindaco Pietro Stimolo e il presidente del Consiglio comunale Angelo Chessari.

«Sono appena uscito dall’ospedale – aveva commentato ieri Conti – dove ho abbracciato gli altri due bambini che chiaramente sono ancora traumatizzati. Siamo sconvolti per quanto accaduto e staremo accanto alla famiglia e ai bambini. Conoscevo la bambina deceduta, anche perché faceva ginnastica artistica con mia figlia e sono profondamente addolorato. Ancora non riesco a credere che possa essere accaduto. Per il giorno del funerale proclamerò il lutto cittadino».

La città è scossa, sgomenta, turbata e che si chiede se in quel pericoloso tratto della Sp 11, quest’ennesimo tragico incidente, poteva essere evitato con la collocazione di dissuasori di velocità e l’esecuzione di altri interventi. L’estate scorsa lo stesso tratto di strada era stato fatale a un giovane di 28 anni, deceduto a causa delle complicanze conseguenti a gravi traumi riportati in un incidente stradale autonomo.


Alberto Drago
Giornalista pubblicista, niscemese doc, ha lavorato in varie redazioni locali e regionali, contribuendo negli anni Novanta alla nascita di Antenna Sud. Impegnato nel volontariato con l’associazione nazionale Carabinieri. Collabora con il quotidiano La Sicilia. Ha fondato e diretto il periodico “L’Appunto”.