Niscemi: uccide la moglie colpendola con un tagliacarte alla gola, poi si costutuisce: «L’ho ammazzata»
di Redazione
La dinamica non è ancora chiara. Di certo c’è il cadavere di una donna di 64 anni, Giuseppa Pardo, e un uomo in manette, il marito, Vincenzo Buccheri, 67 anni, ex venditore ambulante di corredini e biancheria per bambini. Stamattina presto, al culmine dell’ennesima lite, ha impugnato un grosso tagliacarte metallico e ferito mortalmente la donna. Un colpo violento alla base del collo, quasi chirurgico, che ha reciso alcuni vasi sanguigni vitali. Stante alle prime ipotesi la donna sarebbe deceduta pochi secondi dopo l’aggressione per mano di quello che doveva essere il compagno di una vita.
E lo era stato, Buccheri, tra alti e bassi, fino a quando le continue liti familiari avevano preso il sopravvento. Lui descritto come un lavoratore, che solo negli ultimi mesi aveva evidenziato un certo disagio. Lei una signora dolce, con i suoi occhi verdi sempre sorridenti.
«Esprimo profondo dolore per la perdita di una figlia di Niscemi» le parole del sindaco, Massimiliano Conti.
Stamane, mentre erano da soli, tra le mura di casa, un’abitazione al piano terra della via Giovanni Falcone, sarebbe scoccata l’ennesima scintilla. Una lite per futili motivi, stavolta finita nel sangue. In attesa che i Carabinieri completino le indagini e chiariscano la dinamica, rimane il dolore e la tristezza di familiari e vicini per un delitto tanto assurdo quanto ingiusto.
Buccheri è stato fermato poco dopo. Alle 7,30 si è infatti presentato in caserma, in stato di agitazione e con gli abiti sporchi di sangue: «L’ho uccisa io».
Tesi che ha ripetuto poco dopo davanti al procuratore Fernando Asaro e al pm Mario Calabrese.
Sul posto stanno operando militari del Reparto territoriale di Gela e uomini del comando Stazione di Niscemi, agli ordini del tenente colonnello Ivan Boracchia. Gli investigatori stanno tentando di mettere assieme tutte le tessere del puzzle. La vittima con ogni probabilità è morta dissanguata: l’arma del delitto era ancora conficcata al collo quando sul posto sono arrivati gli investigatori. Mancano ancora molti dettagli. Mentre lo storytelling purtroppo è abbastanza chiaro e tristemente noto: il corpo esanime di una donna e l’uomo della vita che a un tratto diventa carnefice.
Nella foto grande, in alto, Giuseppa Pardo. Sopra la via Falcone, con le pattuglie sul posto