Niscemi, morti 5 cani in contrada Pilacane. Delinquenti hanno usato esche avvelenate
di Alberto Drago
I cani, amici fedeli dell’uomo spesso ingrato, amico infedele senza nemmeno amore condizionato e crudele, capace di abbandonarli per andare in vacanza e di ucciderli con esche avvelenate.
È quanto purtroppo accaduto mercoledì pomeriggio in contrada Pilacane nella zona confinante con contrada Vituso, dove sono stati trovati 4 cani uccisi con esche avvelenate, mentre altri due cani rientrati in una campagna barcollanti per l’effetto del veleno, sono stati fortunatamente soccorsi in tempo dal proprietario e salvati da un veterinario.
Si tratta di Vincenzo Ania, residente in contrada Vituso, in un immobile recintato e munito di cancello d’ingresso, il quale recandosi nella sua campagna dove abita, ha notato a poca distanza lungo la strada due cani randagi da pastore morti.
Essendo l’uomo proprietario di una coppia di cani meticci maschio e femmina regolarmente registrati all’anagrafe canina e di tre cuccioli sempre meticci di circa tre mesi, arrivato nella sua campagna, ha notato che i tre cuccioli stavano immobili vicino alla casa ed essendosi insospettito si è avvicinato verificando purtroppo che i tre cuccioli erano morti.
Ad un tratto l’uomo ha visto che pure la coppia dei cani meticci maschio e femmina era barcollante perché sotto l’effetto del veleno.
Fortunatamente Vincenzo Ania ha portato subito la sua coppia di cani dal veterinario, il quale dopo averla visitata, ha riferito allo stesso che il malore dei suoi due cani era dovuto ad un avvelenamento.
Il veterinario fortunatamente ha subito somministrato le dovute cure ai due cani meticci ed è riuscito in tempo a salvarli dalla morte.
Sembra che nella zona, qualcuno abbia sparso abbondantemente delle esche avvelenate, ovvero delle cotenne di maiale cosparse di una sostanza di colore blu e parecchio simile al colore di un liquido antiparassitario.
Vincenzo Ania si è così recato al Commissariato di polizia dove ha presentato una denuncia contro ignoti per l’avvelenamento dei suoi cinque cani, di cui tre cuccioli morti.
