Niscemi: uxoricidio di via Falcone, oggi l’autopsia sul corpo. Morta dissanguata dopo il colpo alla gola
di Redazione
La scena del delitto è stata isolata ed esaminata in ogni particolare dai militari della sezione investigazioni scientifiche del reparto territoriale dei Carabinieri di Gela. Lì, in quell’abitazione al piano terra di via Giovanni Falcone, gli uomini dell’Arma hanno scoperto il cadavere di Giuseppe Pardo, 64 anni, vittima di un colpo alla gola, sferratole dal marito, Vincenzo Buccheri, 67 anni, che poco dopo si era andato a consegnare in caserma. «Una scena agghiacciante – l’ha descritta una fonte». Un dubbio sull’arma del delitto, in un primo momento identificata in un tagliacarte appuntito e che, invece, una volta esaminato con attenzione sembra un coltello da cucina con manico in metallo. Un’arma presa all’istante, sul luogo del delitto, il che farebbe ipotizzare al gesto d’impeto. Nel pomeriggio, al cimitero Farello di Gela, all’interno della sala adibita a obitorio, si è svolta l’autopsia. La Procura, già ieri, aveva dato incarico al professor Cataldo Raffino, medico legale incaricato dell’esame sul corpo e sui tessuti della vittima. Il professionista ha chiesto i sessanta giorni di rito prima di consegnare la perizia. Stante alle prime indiscrezioni, già circolate ieri, il decesso sarebbe da attribuire ad arresto cardiaco conseguenza del dissanguamento causato dalla profonda ferita al collo inferta dal marito.
Buccheri, da ieri mattina, è in un braccio protetto del carcere di contrada Noce, a Caltagirone. Non può al momento essere associato con i detenuti comuni.
Quando si era presentato ai carabinieri, ieri mattina, dicendo di avere ucciso la moglie, aveva subito indicato l’avvocato Francesco Villardita, del Foro di Catania. Stamane i familiari della coppia hanno conferito un ulteriore incarico all’avvocato Giuseppe D’Alessandro.
Addolorati e sotto choc per la tragedia che li ha investiti, i familiari hanno deciso di affidarsi a un legale esperto per cercare di chiarire ogni aspetto della vicenda. D’Alessandro, a sua volta, ha chiesto l’assistenza del dottor Rosario Politi, medico legale di Caltagirone. Tanti saranno gli elementi da chiarire. Non soltanto relativi al delitto, ma anche alle condizioni di salute mentale del presunto uxoricida.
La parola passa ai tecnici, agli investigatori.
Mentre Niscemi, anche oggi, sembra una città sospesa, coperta da una patina di dolore e incredulità per un delitto segna in modo indelebile due esistenze e quelle dei loro familiari. E probabilmente anche un’intera comunità, sconvolta da un gesto di violenza, cieca e improvvisa.
Nell’immagine in alto, sotto al titolo, da sinistra Vincenzo Buccheri e Giuseppa Pardo. Sopra l’abitazione di via Falcone in cui è avvenuta la tragedia.